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TEATRO - Nancy Brilli protagonista de "La Locandiera", al Teatro Manzoni di Milano

Dall’8 gennaio è in scena al Teatro Manzoni di Milano “La Locandiera”, uno dei capolavori teatrali di Carlo Goldoni (con adattamento di Giuseppe Marini), interpretato da Nancy Brilli con la regia di Giuseppe Marini.

Nancy Brilli interpreta per la prima volta il ruolo di Mirandolina, un personaggio che pur essendo stato creato nel 1700 è molto contemporaneo e vicino ai giorni nostri.

L’attrice romana torna in teatro in forma smagliante e piena di entusiasmo, dopo diversi anni di assenza, con un classico del teatro nel ruolo particolare di un personaggio da lei stessa amato e odiato. E se l’attrice apprezza la dipendenza del personaggio di Mirandolina, ne detesta alcuni difetti come l’opportunismo. Ma in quanto donna si sente molto vicino al personaggio per un motivo che accomuna tutte le donne, quando si parla di carriera: “Come donna mi sento molto vicino al personaggio creato da Carlo Goldoni per il fatto che, proprio per essere una donna, devo sempre dimostrare di essere ‘all’altezza’. – ha spiegato l’attrice durante la conferenza stampa che si è tenuta a Milano il 7 gennaio scorso E’  un aspetto fastidiosissimo della vita lavorativa di una donna che è duro a morire. Sembra sempre che si debba dare una conferma delle proprie capacità. Ho iniziato il mestiere di attrice quando avevo 19 anni. Ora ne ho 48 eppure, ogni volta, devo dimostrare al mondo di essere ‘capace’. E’ un problema che aveva Mirandolina nel 1751 ed è un problema che ancora oggi hanno le donne. Per tanto tempo ho pensato che forse è meglio essere uomini: sicuramente è più facile.”

Dividono la scena con Nancy Brilli: Fabio Bussotti, Claudio Castrogiovanni, Maximilian Nisi, Fabio Fusco e Andrea Paolotti

Le scene sono curate da Alessandro Chiti.

Lo spettacolo rimarrà al Teatro Manzoni di Milano fino al 27 gennaio. (Foto di Federico Riva)

 

Spietata, modernissima e proto-strindberghiana lotta tra i sessi, “La Locandiera”, oltre a sancire il mio esordio registico nel pianeta Goldoni, non ha mancato di esercitare nel tempo, un lungo tempo, proprio come la sua protagonista, una certa misteriosa malia incantatrice. Mistero che apre oggi delle possibili fessure di comprensione (e interpretazione) in quella sorta di trattato, lucido e precisissimo, sull’egotismo o, meglio ancora, sul narcisismo – o battaglia di narcisismi – che da sempre sembra trovare nella sfera amorosa il suo terreno di applicazione privilegiato.

Nel deserto dei sentimenti, fra le macerie del desiderio, sempre più confuso e confusamente recalcitrante al suo soccombere, l’Eros riemerge nell’accezione più odiosa, quantunque comica e divertente nel caso del capolavoro goldoniano, quella che reca il marchio della supremazia e della rivalsa. Nel perverso, quanto sterile, gioco di relazioni pericolose, l’Amore è sostituito dalle sue recite e la finzione si serve dell’Amore stesso come strumento e mai come autentica componente affettiva, fino al punto che il desiderio (maschile) faticosamente ritrovato, viene deriso e sbeffeggiato prima di morire, sacrificato sull’altare di un narcisismo (femminile) che tra calcolo, opportunismo, rivalsa, anche interclassista (ma le cose non andranno affatto meglio tra componenti della stessa classe) procede, costi quel che costi, senz’altro oggetto se non il proprio trionfo. (Giuseppe Marini)

 

 

 

La Locandiera

dall’8 al 27 gennaio 2013

 

Teatro Manzoni

via Manzoni 42 – Milano

 

Orario

feriali e lunedì 21 maggio ore 20.45

domenica ore 15.30

 

Biglietto

Poltronissima € 30,00

Poltrona €20,00

 

Info

Teatro Manzoni

via Manzoni 42 – Milano

www.teatromanzoni.it

 

 

 

(Gennaio 2013)