Ricerca Archivio
 
L'INTERVISTA - Tiziano Riverso: "La creatività è impegno mentale"
di Elisabetta Di Dio Russo

 

Quando si parla di satira è impossibile non pensare a grandi artisti come Tiziano Riverso,  vignettista, fumettista, illustratore che ha collaborato e collabora con testate giornalistiche  nazionali di grande rilievo, mettendo a disposizione del pubblico la sua spiccata ironia e l’estrema attenzione per la politica e l’attualità.

Tiziano Riverso racconta da sempre, attraverso le sue vignette pungenti e la sua vena  graffiante, la storia d’Italia e degli italiani in modo colto e intelligente anche se immediato e comprensibile a tutti.

Il celebre artista lombardo in questa intervista spiega la sua personale opinione su creatività, satira e libertà d’espressione.

 

 

Cos’è per lei la creatività?

E’ un fatto naturale condito dalla conoscenza e dall’apprendimento...non è mai finita, si rigenera e si trasforma...la creatività è impegno mentale.

 

Come nasce una vignetta satirica?

Come tutte le creazioni disegnate, parte dalla verifica delle notizie, la selezione delle stesse, e la elaborazione nella sintesi di un disegno più battuta (nel mio caso).

 

Lei  ha collaborato con una delle più importanti riviste satiriche italiane, “il Male” (1977-1982). Parliamo degli anni Settanta. Cosa ricorda di quel periodo e di quella collaborazione?

Del periodo ricordo che è stato molto “creativo” e “rivoluzionario”, nel senso che si rielaborava un soggetto antico come la satira, esplorando però nuovi percorsi e soluzioni.

Il Male è stata una scuola formativa per me.

 

I politici oggi se la prendono tanto con la satira. Secondo lei succede perchè è cambiato il modo di fare satira o perchè sono cambiati i politici?

I politici non sono cambiati, forse son peggiorati, è scaduto il senso etico e morale, la satira quindi funge da termometro della democrazia, e livella le sconcezze della politica ridicolizzandole.

 

Ultimamente si parla tanto di “libertà di espressione”.  Oggi c’è ancora questa libertà?

Si, c’è ancora, anche se si tende a rinchiuderla in riserve indiane.

Sono pure aumentati i mezzi espressivi e di comunicazione.

L’unico rischio è che questa libertà di espressione non raggiunga tutti, ma solo chi è consapevole dei mezzi.

 

Satira e volgarità: quando una vignetta satirica diventa “volgare”?

Sono per la libertà di espressione tout court, io cerco di usare meno volgarità possibile, altri la usano con maestria, alcuni no...comunque la volgarità maggiore è quella dei soggetti colpiti dalla satira.

 

La satira ha delle zone “rosse” oltre le quali non ci si può avventurare?

No, tutto può diventare satira, dipende sempre da un autore, colpire una cosa piuttosto che un’altra. Il problema è poi chi la pubblica.

 

Lei ha collaborato con diversi artisti come Flavio Oreglio, Alberto Fortis, Ale & Franz. Ci può raccontare un episodio, un aneddoto legato ad uno degli artisti con cui ha collaborato che le è rimasto impresso?

Anni Ottanta, molto creativi, collaborativi, gli episodi sono tanti e non vorrei far torto a nessuno, la cosa più bella è stata  il gran divertimento che ci ha sempre accompagnati.

 

Fra le sue numerose attività di cui lei si occupa c’è anche il “match di improvvisazione satirica”. Ce ne vuol parlare?

Due o più disegnatori, due comici intrattenitori, lettura delle notizie dai quotidiani, e subito i disegnatori sfornano una vignetta sul tema, pubblico giudice...non si vince tranne che la soddisfazione degli applausi. E’ uno spettacolo vero e proprio, va visto assolutamente.

 

Lei insegna anche l’arte del fumetto. Cosa consiglierebbe ad un giovane che desiderasse intraprendere la sua professione?

Che la passione e la voglia di realizzare vadano di pari passo.

 

Come vede il futuro della satira?

Satirico!!!

 

 

 

(Aprile 2011)