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TEATRO - Raffaele Paganini in scena al Teatro Manzoni di Milano con "Un americano a Parigi"

 

Raffaele Paganini  è il protagonista di “Un americano a Parigi”, la rivista musicale in scena al Teatro Manzoni di Milano dal 31 dicembre (Compagnia Nazionale Raffaele Paganini e Almatanz).

Un debutto in prima regola quello dell’artista romano che festeggerà sul palco del teatro milanese l’ultima notte dell’anno insieme al suo affezionato pubblico.

L’opera musicale Un americano a Parigi di George Gershwin (1928) e la sua felicissima versione cinematografica curata da Vincent Minnelli nel 1950-51 (punto di riferimento per il rapporto cinema/danza e che, tra l’altro, compie sessant’anni esatti) sono oggi praticamente inscindibili nell’immaginario del pubblico, al punto che risulta quasi impossibile, in un’ulteriore trasposizione, non tenerne conto, sia pure a livello di semplice citazione.

L’attuale elaborazione drammaturgica per balletto curata da Riccardo Reim per la coreografia di Luigi Martelletta e l’interpretazione di Raffaele Paganini (senz’altro il ballerino italiano più adatto, per la sua formazione e la sua storia, a ricoprire tale ruolo) segue quindi il doppio binario dell’opera originale e della sua versione per il grande schermo (attingendovi in parte per la costruzione di una “trama”) al quale però si aggiunge, come una sorta di “chiave di lettura”, un terzo elemento, ovvero il dato biografico (usato anche in modo “onirico”, non soltanto meramente cronachistico) riguardante George Gershwin, lui stesso, neppure trentenne, giovane “Americano a Parigi” – dove effettivamente soggiornò - abbagliato dalla cultura europea, amante della

tradizione classica, pazzamente invaghito della musica di Maurice Ravel… Un americano a Parigi diviene così anche un’indagine su ciò che costituisce il processo creativo in un musicista fortemente anomalo come Gershwin, capace di una sintesi unica e irripetibile tra le musiche di estrazione popolare e quelle di tradizione più nobile, riuscendo come nessun altro a fonderle in una miscela di immenso fascino. Questo sovrapporre (e la vicenda biografica lo consente in pieno) autore e protagonista permette di utilizzare (come del resto già il film, sia pure “timidamente” fa) altre melodie gershwiniane più o meno famose (da Want’ Em You Can’t Get’Em a Rialto Ripples fino alle celeberrime Rhapsody in Blue, The Man I Love, Summertime…) come bagaglio “mentale” (o meglio, interiore) dell’artista, al di là delle pastoie cronologiche… Un altro aspetto importante di questa versione a balletto dell’opera di Gershwin (tra l’altro, la prima in Italia) è l’attenzione all’atmosfera davvero irripetibile della Parigi degli ultimi Anni Venti, quando la capitale francese era di fatto la capitale culturale d’Europa e forse del mondo: una Parigi ancora memore della grande stagione impressionista e già percorsa dai primi fremiti dell’esistenzialismo, che verrà qui resa (anche scenograficamente, con numerose citazioni pittoriche) con lo sguardo “innocente” ed entusiasta del protagonista e del suo “innamoramento” giovanile

per la cultura d’oltreoceano di cui si avverte in sé le radici.

Coreografie di Luigi Martelletta, scene e costumi Giuseppina Maurizi e libretto di Riccardo Reim.

Lo spettacolo rimarrà al Teatro Manzoni fino al 9 gennaio 2011.

 

 

 

“Un americano a Parigi”

George Gershwin...diario di viaggio

dal 31 dicembre 2010 al 9 gennaio 2011

 

Teatro Manzoni

via Manzoni 42 – Milano

 

Orario

1-7-8 gennaio 2011 ore 20.45

2-6-9 gennaio 2011 ore 15.30

 

Biglietti

Poltronissima € 30,00

Poltrona € 25,00

 

 

San Silvestro 31 dicembre 2010

Orario inizio spettacolo ore 21.00 precise

All’intervallo rinfresco con buffet salato

A  mezzanotte brindisi con spumante, panettone e dolci

Si festeggia con la partecipazione di tutta la compagnia

 

Biglietti

Poltronissima € 90.00

Poltrona € 70.00

 

Info

info@teatromanzoni.it

www.teatromanzoni.it

 

 

 

(Dicembre 2010)