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L'INTERVISTA - Joe Castellano: "La Sicilia è fonte d'ispirazione per la mia musica"
di Elisabetta Di Dio Russo

Tra i protagonisti dell'estate musicale italiana non poteva mancare la Joe Castellano Super Blues & Soul Band, capitanata dall'eclettico Dr. Joe che, da anni, anima le calde serate siciliane con grandi eventi, come lo storico Blues & Wine Soul Festival.

Joe Castellano, che si divide tra la professione di avvocato e quella dell'artista, in questa intervista racconta come è nata la sua passione per il Blues, l'amore per la terra in cui vive, grande fonte di ispirazione per la sua musica che lo ha consacrato tra gli esponenti più significativi del blues mondiale.

 

Lei si divide tra l'attività pacata dell'avvocato e quella più creativa dell'artista (una specie di dottor Jeekyll e Mr.Hyde). Come convivono queste due anime, questi due aspetti così differenti della sua personalità?

Le due anime convivono serenamente, come mi ha insegnato il mio amico "artista-avvocato" Paolo Conte. A volte noi artisti abbiamo un'anima un po' deviata che magari ci porta a fare delle cose concrete, importanti nella vita ma che ci permettono di dedicarci alla nostra indole più creativa senza l'ansia di trovare per forza, attraverso l'arte, i soldi per vivere.

 

Come è nata la sua grande passione per il blues e quando si è reso veramente conto che la musica avrebbe potuto far davvero parte, non solo della sua quotidianità, ma anche della sua vita professionale?

Me ne sono reso conto quando organizzai il mio primo festiva da solo. Prima avevo organizzato diversi eventi importanti con altre persone, ospitando grandi  artisti come Miriam Makeba. Poi nel 1994, essendo all'epoca un patito giocatore dell'Enalotto, riuscii a vincere una discreta somma e, parte di questa vincita, la destinai per creare il mio primo festival blues, l'Agrigento Blues Festival. In quell'occasione presentai anche l'esordio della mia band, la Joe Castellano Blues Band e fu proprio in quel periodo che capii quanto era importante la mia passione per la musica blues.

 

Attualmente lei è considerato uno degli artisti più rappresentativi del blues europeo. Una bella responsabilità! Che effetto le fa oggi, pensando ai suoi inizi, sapere di essere riuscito a volare così in alto?

L'effetto è molteplice perché da un lato pensi che, dopo vent'anni anni di carriera sul fronte della musica, sei diventato un pochino più anziano però pensi anche che in vent'anni sono state percorse tante strade e, piano piano, sono stati ottenuti tanti risultati, anche se dietro sacrifici enormi. Pensi alla strada fatta dalla band, al percorso musicale che negli anni si è orientato verso il Soul e il Rhythm and Blues, per i quali ho sempre nutrito una passione grandissima. Certo la responsabilità è grande. Oggi ho una band di altissima qualità, riconosciuta in tutto il mondo e quindi la responsabilità è quella di cercare di mantenere altissimo questo livello, per non perdere il consenso del pubblico appassionato che ci segue non solo in Italia ma anche all'estero.

 

Quanto ha contato la sua terra, l'essere siciliano per la sua musica e la sua creatività?

Moltissimo. Penso che la mia terra sia responsabile di tutto ciò che scrivo. Tutto ciò che realizzo trae spunto dalla mia vita siciliana: dal Blues al Soul. La Sicilia, con le sue contraddizioni, nella vita di ogni giorno, per motivi etnici e storici ha anche un popolo molto "nero", molto blues. E come i vari popoli, soprattutto africani, come la musica black possiede, nelle sue contraddizioni, l'anima, la forza di tutto quello che ispira questo tipo di musica.

 

Tra i suoi numerosi progetti lei ha scritto anche la colonna sonora di un film di Francesco Lama, "Lo sposalizio" che, tra gli interpreti, vanta anche la presenza di Tony Sperandio e Emanuele Filiberto. Com'è nata questa avventura?

Questa follia molto simpatica, che alla fine si è rivelata bellissima, è nata durante una delle tappe del Blues & Wine Soul Festival. In quell'occasione ho conosciuto Francesco, oggi grande amico, che si è subito appassionato alla mia musica e mi ha proposto di realizzare la colonna sonora del film. Ho accettato subito, pur non avendo mai scritto musiche da film, anche se ho dovuto adattare il mio stile ad un film ambientato in una Sicilia degli anni passati, molto più vicina alla Sicilia di Vitaliano Brancati che alla Sicilia attuale. Il film voleva essere la parodia del famoso film di Pietro Germi "Sedotta e abbandonata". Per quel film ho scritto anche il mio primo soul in lingua siciliana, "Circannu amuri", che ha avuto veramente tantissima fortuna.

 

Lei è stato protagonista di molti eventi musicali. Vi è un ricordo che le è rimasto nel cuore, legato ad uno dei suoi concerti?

Ce ne sono tanti, ma forse quello a cui sono particolarmente legato è un grande evento, La notte della Musica Soul, con gli Earth Wind & Fire e con Al Mckay, realizzato nel Teatro Romano di Ostia Antica. Io e la mia band abbiamo aperto la serata con un nostro concerto, prima di quello degli Earth Wind & Fire. Ricordo il pubblico scatenato di circa cinquemila persone che andò in delirio totale. Ma soprattutto ricordo come la mia band riuscì a tenere testa ai leggendari Earth Wind & Fire e a Al Mckay!

 

Tempo fa lei ha riportato una frase di John Lee Hooker che ha detto che "Blues" significa cantare tutto quello che ti manca. Quanto c'è di vero in questa affermazione?

E' un'affermazione verissima, lapidaria, sintetica: estrema sintesi di tutto ciò che è il Blues. Il Blues e il Soul hanno una grande forza che può portare a scrivere tutto ciò che ti manca o tutto ciò che hai.

 

In questo periodo lei e la sua band siete impegnati con i vostri spettacoli e sarete in tour durante il mese di agosto....

Saremo in tour da questo mese e lo saremo anche nei mesi di agosto e settembre, nella mia Sicilia, in occasione del Blues & Wine Soul Festival. Poi faremo anche altre tappe in giro per l'Italia.

 

 

 

www.joecastellanobluesband.com

www.bluesandwine.com

 

 

 

 

(Luglio 2013)