Ricerca Archivio
 
ARTE - PADOVA DEDICA UNA MOSTRA A GIOVANNI FATTORI

Dal 24 ottobre a Padova, presso Palazzo Zabarella, sarà aperta al pubblico un'antologica dedicata a Giovanni Fattori.

Giovanni Fattori (Livorno, 1825 - Firenze, 1908) è stato portavoce di una pittura potente, capace di interpretare, lungo tutta la seconda metà del XIX secolo, le trasformazioni della visione moderna.

Promossa dalla Fondazione Bano e dal Comune di Padova, la mostra ripropone  l’immagine di uno dei maggiori protagonisti dell’arte europea.

L'esposizione, curata dai più accreditati esperti del pittore livornese, Francesca Dini, Giuliano Matteucci e Fernando Mazzocca, presenta oltre cento dipinti, in grado di ricostruire la straordinaria versatilità di una lunga vicenda creativa che lo ha visto cimentarsi con tematiche e generi diversi.

Fattori, infatti passava con estrema facilità dal paesaggio, di cui è stato uno dei più sorprendenti interpreti, al ritratto, raggiungendo risultati altrettanto strabilianti, alle cronache della storia contemporanea, dove è stato testimone di un’epoca, alle scene di vita popolare, dove ha saputo condividere gli stati d’animo e i problemi più drammatici dell’umanità.

Il percorso allestito all’interno di Palazzo Zabarella ripercorre interamente la sua carriera, dalla rivoluzione dei Macchiaioli, in cui ha avuto un ruolo di primo piano, affidata ai piccoli formati delle leggendarie tavolette, come La rotonda di Palmieri, fino al raggiungimento, nei grandi formati, di una dimensione epica dove si riflettono i mutamenti storici e sociali che hanno trasformato il nostro Paese, alla sperimentazione infine di nuovi territori iconografici e formali che lo ha avvicinato, per i risultati raggiunti, ad altri geni solitari quali Courbet o Cézanne.

Le sue doti, dopo una formazione in ambito accademico, si sono rivelate piuttosto tardi, quando, superati i trent’anni, aveva partecipato alle animate serate del Caffè Michelangelo che è stato a Firenze il vivace palcoscenico della cosiddetta rivoluzione della “macchia”. Ma rispetto agli altri pittori che hanno fatto parte del movimento dei Macchiaioli, Fattori si è subito manifestato per la sua forte e indipendente personalità, capace delle scelte più coraggiose.

Vissuto a partire dal 1846 a Firenze, è però ritornato spesso nella sua Livorno, ma anche a Castiglioncello, il luogo prediletto dai Macchiaioli, di cui ha saputo rappresentarne, come pochi, la limpida luce. La sua ultima meta è stata la Maremma toscana, una terra aspra e selvaggia che, grazie ai capolavori dei suoi ultimi anni, è entrata nel mito, come la Provenza di Cézanne o la Polinesia di Gauguin.

All’interno del percorso espositivo si darà conto anche alla sua produzione grafica, con una sezione che presenterà una decina di fogli incisi ad acquaforte su zinco, in grado di dimostrare quanto Fattori, anche in questo campo, abbia toccato vertici assoluti, sia dal punto di vista tecnico che stilistico, nonostante la sua attività sia iniziata solo negli anni ottanta dell’Ottocento. Come per i dipinti, i soggetti ricorrenti sono i protagonisti della vita reale, siano essi contadini o soldati, attorniati da una natura indagata sempre con grande commozione.

La rassegna segna un’ulteriore tappa nel progetto decennale della Fondazione Bano sulla pittura dell’Ottocento italiano, che in passato ha già rivolto l’attenzione, tra gli altri, su Hayez, Boldini, Signorini, i Macchiaioli, il Simbolismo in Italia, De Nittis, Corcos. (Catalogo Marsilio Editori)

 

 

Info

Palazzo Zabarella

via degli Zabarella 14 - Padova

tel. 049.8753100

info@palazzozabarella.it

www.zabarella.it

 

 

(Settembre 2015)