Continua l’impegno dell’attore comico-musicista-cantante-scrittore Flavio Oreglio contro la società odierna che ci vuole tutti sempre più incapaci di capire da che verso prendere la vita per viverla al meglio.

Dopo il libro “Siamo una massa di ignoranti. Parliamone”, uscito nel 2006 da cui è stato tratto uno spettacolo che l’artista ha portato in diversi teatri italiani ed un cd che ha visto la collaborazione di ottimi musicisti come Fabio Treves, il 24 ottobre è uscito il secondo capitolo della nuova avventura letteraria di Flavio Oreglio dal titolo “Non è stato facile cadere così in basso”.

Il poeta catartico lombardo, attualmente impegnato sulle scene teatrali-televisive di Zelig è più che mai deciso a dichiarare guerra all’ignoranza e con questo libro lancia l’ennesima provocazione, non priva di cinismo, ma sicuramente ricca di realtà.

“Non è stato facile cadere così in basso” è scritto con lo stile leggero e brioso che contraddistingue la scrittura fluida, ironico-amara di Oreglio e suggerisce nuovi spunti per riflettere sulla quotidianità della vita, sui vizi e i difetti degli italiani, molti dei quali appartengono ad ognuno di noi.

Come sempre Flavio Oreglio è un attento osservatore della realtà ed anche un giudice spietato verso i danni che provoca l’ignoranza che, a suo parere, è cosa ben diversa dalla stupidità e come tale va riconosciuta, combattuta ed evitata.

Un libro semiserio capace di far sorridere ma che lascia un retrogusto amaro per la quantità di verità descritte: non solo luoghi comuni su cui giocare con la parola ma preziosi frammenti di saggezza da analizzare perchè come dice l’autore: "Giocare con le cose parlandone rigorosamente è il modo più efficace per allontanarci dalla futilità dei banali discorsi quotidiani e per ritrovarci - con un preciso ordine mentale - in mille altri mondi di conoscenze e mille altre avventure della mente”.

“Non è stato facile cadere così in basso”

di Flavio Oreglio

(Bompiani “Collana Assaggi” – Pagine 138, € 14,00)