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MOSTRE - Laura Panno

Nel 1982 Laura Panno, invitata dal critico Tommaso Trini,  espose alla Biennale di Venezia - nella sezione Aperto 82 -  alcune opere pittoriche su tela.  I quadri rappresentavano corpi nudi dipinti sovrapposti su altri corpi modellati con una leggera rete metallica che, riproducendone le fattezze, rafforzava e rendeva illusoriamente tridimensionale la verità del corpo nudo.

Oggi, con una mostra allestita presso la Galleria del Tasso a Bergamo, l’eclettica artista  propone nuove emozioni con l’originalità delle sue opere,  riproponendo la modernità del suo stile inconfondibile e surreale.

Inaugurata il 19 settembre scorso la mostra rimarrà aperta al pubblico fino a fine ottobre.

Presenti all’inaugurazione il critico d’arte Philippe Daverio.

 

“Dalla Prima Guerra Mondiale il corpo umano, inteso come esaltazione della fisicità e dell’anima, passa tra i temi vietati dell’arte contemporanea.

Morto Rodin nel 1917, Marcel Duchamp abbandona il nudo scarnificato che scende le scale per quello ectoplasmico della sposa, che assisterà le avanguardie per settanta anni.

La sublimazione del muscolo permane nello sport e nel narcisismo delle star cinematografiche, nelle arti visive la carne cessa di essere forma dello spirito, diventa semplice materia in una visione manichea oppure oggetto a volte caricaturale a volte repellente.

Solo nelle culture eccentriche, come nella scultura di Arturo Martini, mantiene la sua storica vitalità.

Horkcheimer parlava della morte nella storia, Argan di quella dell’arte e Nitsch e la bodyart celebravano quello del corpo.

Laura Panno censisce con le sue opere alcune rare esperienze  che riallacciano il filo interrotto credendo nella modernità della sua prassi e nell’attualità del suo lavoro.

Sa che lo stesso Duchamp, negli ultimi anni della sua vita,  si dedicava di nascosto a simili disegni. Proviene dalla sensualità delle terre del Giorgione, del Veronese coglie il gioco delle apparizioni. Si innamora della cultura della lunga tradizione mediterranea. Si avvale dello spirito del Faraone Amenophis IV Akenathon, marito di Nefertiti, entrambi fieri delle loro pinguedini. Ama più Michelangelo di Leonardo......”  (breve stralcio tratto dal testo introduttivo dell’esposizione di Laura Panno di Philippe Daverio)

 

Laura Panno è docente di Grafica e tecniche dell’Incisione al Biennio di Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.

Si è diplomata in pittura a Venezia nel 1975 con l’artista veneziano Edmondo Bacci.

La Panno elabora la sua ricerca artistica usando media diversi.

Nel 1982 espone alla  Biennale di Venezia ad  “Aperto 82” opere tridimensionali usando la pittura e reti metalliche per modellare il corpo nudo, invitata dal critico TommasoTrini.

Nel 1997 a New York  crea una serie di opere sul tema  del “toro bravo da combattimento” con l’uso, per la prima volta, della tecnica ad encausto su tela e carta.

Successivamente l’editore Skira pubblica Tauriform, con un testo del critico e storico americano Jhon Yau .

Ha esposto nella galleria-studio di Garner Tullis a New York e in diverse mostre personali a Madrid e in alcuni Musei dell’Andalusia.

A Milano ha esposto le stesse opere alla Fondazione Mudima in una mostra  presentata da Arturo Scwartz, Philippe Daverio e Francesco Micheli.

” Corpus” é l’ultima personale di Laura Panno ed è stata presentata dal prof. Carlo.Bertelli, a Saint Tropez nel 2006 nella Galleria d’arte La Fotografia Italiana.

La serie di fotografie è pubblicata nel libro Corpus (ed.Skira) e rappresenta la mattanza siciliana del tonno fotografata con macro-astrazioni  sul corpo dei tonni e delle reti, dette appunto, nella camera della morte, “corpus”.

Nel 2005 nella collettiva “Scultura del XX secolo”, a Milano,  ha esposto sculture in vetro e acciaio con evocazioni alla forza del colore sommerso in forme organiche: la Panno è affascinata dalle  trasparenze del vetro ma l’esperienza e la ricerca con la suddetta materia risagono al 1972, dove nel padiglione di Arti Decorative della Biennale di Venezia, ancora studentessa, realizzò i primi vetri con il maestro  Livio Seguso, segnalata nel liceo Artistico dall’artista e prof. Luciano Gaspari.

Vive prevalentemente a Milano e ama viaggiare con l’amatissima macchina fotografica.

Espone a Bergamo per la prima volta.

 

 

Galleria del Tasso

Via san Tomaso, 72 – Bergamo

www.galleriadeltasso.it

 

Ingresso libero