Ricerca Archivio
 
MOSTRE - Claudio Onorato: "Il mio grande magazzino"
di Silvia Barbin

Arte nel cuore di Milano: dal 15 maggio al 15 giugno, nello spazio espositivo st-Art del ristorante Globe di Milano in piazza Cinque Giornate 1/A (Palazzo Coin, VIII piano)  è in corso una mostra di Claudio Onorato dal titolo, forse metaforico, “Il mio grande magazzino”.

Giovane e poliedrico artista, nato a Milano nel 1967, sembra aver ricevuto oltre ad una spiccata dote naturale creativa, anche il dono, la forza e la capacità di cimentarsi emergendo, nella realizzazione artistica di molteplici mondi e modi introspettivi del saper manualmente dar luce all’intimo senso del vivere umano.

Pittore, illustratore per “Il Sole 24 Ore”, arredatore d’interni, scultore, architetto, è riuscito dal 1994 ad oggi ad allestire numerose mostre in Italia ed all’estero, riscuotendo successi e menzioni d’onore.

In questa nuova esposizione si possono ammirare alcune opere che parlano del suo percorso artistico, tra le quali alcune tele definite “labirinto” nei cui tracciatai, realizzati con carta, si evidenziano simboli della vita frenetica moderna, ed al centro appare un uomo rivolto verso il basso, forse diretto nel vortice di un labirinto scuro ed ignoto che gli toglierà per sempre la possibilità di risalire verso un appagamento del proprio intimo sentimento.

Non a caso ogni riquadro che ferma e testimonia un momento storico preciso, il nostro, è dipinto con colori smorzati, plumbei, in linea con quanto si vuole sottolineare.

Altre tele sono dedicate alla guerra di Kandahar, schematiche e lineari ma dal messaggio chiaro ed inequivocabile.

La guerra intesa come abbruttimento, quell’abbruttimento che a parole nessuno vorrebbe, ma che c’è, voluto dai potenti per scopi a noi impalpabili sfocia nella distruzione dell’immediato vivere delle masse che lo subiscono.

In una tela è raffigurata una donna con un bimbo in grembo e dietro a lei saette rosso fuoco, in un’altra un’ambulanza in un campo e davanti ad essa altre saette rosso fuoco.

Più allegri e decorativi spiccano invece alcuni vasi e piastrelle, elaborati con toni accesi, colori vivaci, quasi in stile sud America che evidenziano volti in primo piano dal tratto elementare ma espressivo.

Alcuni artisti regalano il sogno, la bellezza evanescente del sospiro umano, altri offrono la possibilità di “pensare”. E’ come se dicessero  “...eccomi, io sono qui con il mio modo d’essere. Le opere che guardate sono il mio libero pensiero, condividiamolo”.

Claudio onorato appartiene a quella sfera di artisti ingegnosi che con ironia desiderano impegnarsi nel sociale, evidenziando con le loro opere alcuni aspetti che nel nostro vivere quotidiano sono note stonate che deturpano oltre all’armonioso mondo naturale anche l’essenza dei valori che sono alla base del nostro intimo, della nostra coscienza.

Ed ecco quindi rappresentate nelle opere di Onorato scene di vita quotidiana, dove l’uomo non è involucro di serenità interiore ma solo l’esternazione dello stress moderno, dove si corre per arrivare al successo, all’arricchimento materiale, dove non si ha più tempo per fermarsi a meditare, a capire.

Nella mostra si possono anche ammirare due opere che rappresentano monete, forse in contrapposizione fra loro. In una spiccano alcuni aspetti materialistici del nostro tempo, dell’uomo del 2000 con tante gambe per correre in fretta e pensare poco, con serpi aggrovigliate al posto del cuore e con un grosso sigaro, simbolo di potere. Nell’altra il vaneggiato pensiero rivolto all’Eden, quel sospirato verde paradiso popolato dalla rigogliosa natura allo stato puro.

Da non sottovalutare nelle opere di Onorato la capacità di creare piccoli capolavori in cui vi sono forme equilibrate nello spazio e conosciute, ma non fini a se stesse: la soddisfazione sta nell’individuare il simbolo, nello scoprire ciò che queste forme vogliono davvero trasmettere.

L’arte può essere utilizzata come un potente mezzo di comunicazione, al di là delle potenzialità cromatiche, dell’accostamento esatto di forme e colori, di tratti essenziali o elaborati.

Esprimersi è sempre bello.

Ancor più bello è saper tradurre il pensiero in arte e Claudio Onorato ne è la dimostrazione.