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MOSTRE - Una mostra dedicata a "La Belle Epoque"

Dal 10 febbraio è in corso a Rovigo, presso Palazzo Rovella, una grande mostra dedicata a quel particolare periodo artistico e storico denominato “Belle Epoque”.

La mostra, curata da Dario Matteoni e Francesca Cagianelli comprende circa 110 dipinti e una trentina di affiches per raccontare,  soprattutto attraverso il fil rouge del ritratto femminile,  le mode, le pause dell’intimità e della ricreazione, i momenti pubblici con le escursioni al parco, le promenade e i rendez-vous, le sfilate di moda, le gite al lago o al mare, la vita notturna nei teatri e nei tabarin, i veglioni, i casinò, le passeggiate a cavallo, i riti mondani, le galanterie ma anche i vizi e gli eccessi di quest’epoca.

Al centro sempre lei, la donna. Tra vanità e seduzione, tra l’autoreferenzialità del lusso, fantasie e vanità senza freno e gli estremi dell’alcol e della morfina.
Specchio di un tempo nel quale l’obbligo della felicità, imprescindibile, diventava sempre più emotivamente oneroso.
Alla divulgazione e alla formazione di miti e modelli provvedevano gli affichistes, in primis quel Leonetto Cappiello che come pochi altri seppe connotare la pubblicità di quegli “anni belli”.
Quei colorati cartelloni per molti rappresentavano l’irragiungibilità di un miraggio, per altri la certezza dell’oggi.

La Belle Epoque”: poco meno di quarant’anni di storia europea connotati da un tumultuoso sviluppo, da una incrollabile fede nel progresso, dalla spensieratezza e da…tante, belle donne.
La luce elettrica annullava le differenze tra il giorno e la notte, facendo sfavillare vetrine ricolme di ogni ben di Dio, caffè, teatri, cabaret e cinema dove vorticavano gli incontri.
Tutto sembrava permesso e possibile.

A Parigi si innalzava la Tour Eiffel e si vivevano i fasti dell’Esposizione Universale, si celebrava il ritorno delle Olimpiadi.
Anche l’arte in questo periodo riuscì a rispecchiare i tempi registrando il trionfo del “beau monde”, un Paradiso in terra apparentemente indomabile, sottolineato dai più diversi eccessi in cui dominavano euforia e frivolezza, anche se sotto la superficie serpeggiavano i virus di un malessere che sfociò nel dramma della Grande Guerra.

Non solo la Francia, ma anche l’Italia che visse i “Bei Tempi” forse un po’ meno splendenti, rilucenti e intensi che nella capitale d’oltralpe, tuttavia magici e unici.
Boldini, De Nittis, Zandomeneghi, Corcos, Gioli, Banti e Panerai vivendo tra l’una e l’altra capitale mutuarono l’allure parigina coniugandola ai fermenti italiani. Altri artisti, da Casorati, Boccioni, Bonzagni, Bocchi sino allo stesso Cavaglieri, hanno reso eterni quei momenti, quei protagonisti, quelle atmosfere.
La mostra descriverà in modo davvero esaustivo l’arte in Italia tra il 1880 e il 1915.

 

 

 

La Belle Epoque. Arte in Italia 1880  - 1915”

dal 10 febbraio al 13 luglio 2008

 

Palazzo Roverella - Rovigo

Info:

Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo
Tel 049.8761855

Fax 049.657335
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