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DISCHI - Alberto Patrucco interpreta Georges Brassens nel disco d'esordio "Chi non la pensa come noi"

Il 7 novembre è uscito “Chi non la pensa come noi” (Alberi/Edel), il disco d’esordio di Alberto Patrucco.

In questo disco il comico interpreta Georges Brassens con dodici brani mai tradotti in italiano prima d’ora.

“Chi non la pensa come noi” è il frutto del percorso compiuto dal comico italiano tra le parole e la musica di uno dei più raffinati cantautori francesi del secolo scorso, un artista unico, dotato di genialità e ironia senza eguali. Il lavoro si compone di dodici versioni inedite (in italiano) e preservate nei loro contenuti da una traduzione accurata che ne ha salvaguardato poesia, sostanza e incisività, col consenso degli eredi di Brassens.

“Georges Brassens è le sue canzoni”- afferma Patrucco - “Parole e musica. Parole che emozionano, singolare impasto tra lingua e gergo, quasi sempre venate da una sottile ironia. Musica che cattura. Canzoni che il tempo non ha scalfito. Parole che suonano e musica che parla. Brassens, uomo e autore libero di grande umanità. Il poeta, il musicista che ha impresso una svolta profonda al grande mondo della canzone. E, senza volerlo, al mio piccolo mondo.”

Nell’album, oltre a Daniele Caldarini, autore degli arrangiamenti musicali dell’intera produzione, hanno suonato più di trenta artisti, fra cui Ellade Bandini, Sergio Bassanini, Juan Carlos “Flaco” Biondini, Giovanni Block, Fabrizio Consoli, Giorgio Conte, Gianni Coscia, Joe Damiani, Francesco Gaffuri, Mimmo Locasciulli, Mauro Pagani, Lino Patruno, Angapiemage Persico, Luca Schiavo, Fabio Testoni, Anne Marie Turcotte e Peppe Voltarelli. (foto di Roberto Serra)

 

Alberto Patrucco si avvicina al mondo artistico attraverso la musica. Suona il pianoforte dall’età di nove anni, poi, come spesso accade, si innamora della chitarra, strumento più agile e teatrale. Questa formazione, la conoscenza del ritmo e della musicalità, avrà un peso determinante nella costruzione del suo modo di fare teatro e dei suoi monologhi. Debutta ufficialmente nel 1976 al “Teatro Cabaret La Bullona” in Corso Sempione a Milano.

A partire dal 2000, Patrucco inizia un rapporto costante con la televisione passando, prima attraverso “Zelig” (2000 – 2003), per approdare poi alla trasmissione “Colorado Café” (2004 – 2006) e diventando un personaggio di punta richiesto come ospite anche in altre trasmissioni nazionali come “Funari News”, “Ballarò”, “Glob”, “Crozza Live”. In questo periodo elabora l’argomento centrale del suo cabaret, ovvero, l’originale tesi del “pessimismo comico” che prenderà vita attraverso tappe precise e ben delineate:dal 2000 al 2005 elabora “Tempi Bastardi” (libro Mondadori e spettacolo),dal 2006 “Vedo buio!” (libro Mondadori e spettacolo). Dal 2002 l’impegno creativo, motore degli spettacoli dal vivo, delle pubblicazioni e dei monologhi televisivi, è condiviso con Antonio Voceri.Nel 2005, gli viene assegnato il “Premio Charlot (Cabaret con la K)”. E, nel 2007, il “Premio Walter Chiari”, il “Premio Satiroffida” e il “Delfino d’oro”.Tutta l’opera di Alberto Patrucco si può considerare come un gigantesco work in progress che ruota attorno alla spiazzante tematica del “pessimismo comico”. L’autore è alla perenne ricerca della singolare normalizzazione di questo tema che racchiude la sua visione del mondo. Sul palcoscenico e nei suoi libri Patrucco sviscera la realtà rivoltandola e trovando gli amari ed esilaranti lati comici.