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LIBRI - Novità in libreria

 

“Mal di merito”

di Giovanni Floris

(Rizzoli – Pagine 228, € 17,50)

 

La “spintarella” è il sistema più usato in Italia per far muovere i lavoratori da un posto all’altro. Ma è anche il modo più sicuro di immobilizzare il Paese intero. Perché livella ogni merito, azzera qualunque formazione, blocca la ricerca. Dal settore della sanità a quello universitario, dagli scambi di poltrone del grande capitalismo al micro-nepotismo della piccola impresa, questa inchiesta ironica e incalzante racconta il colossale spreco delle menti migliori di generazioni di italiani. Attingendo alla propria esperienza, Giovanni Floris rivaluta l’individualismo meritocratico degli anni Ottanta e analizza il Sessantotto cogliendone, oltre ai meriti, alcuni inediti demeriti. Rievoca le avventure di un giovane giornalista e dei suoi coetanei in un’Italia medioevale, fatta di caste, castelli e feudi inespugnabili.
Diagnostica senza pietà la malattia degenerativa che distrugge le migliori cellule della società, una progressiva paralisi che minaccia il futuro di tutti.

Ci vorrà una cura da cavallo, ma l’Italia dal mal di merito può ancora guarire.

Giovanni Floris è nato a Roma il 27 dicembre 1967. Giornalista dal 1995, ha seguito come inviato del Giornale Radio Rai i maggiori avvenimenti di politica, esteri ed economia.

Attualmente è autore e conduttore di Ballarò, quest’anno alla sesta edizione.

 

 

“L’amore e lo sghignazzo”

di Dario Fo

(Guanda - Pagine 160, € 14.00)

I personaggi che vivono nei racconti di Dario Fo sono tante voci fuori dal coro: eretici, giullari, poveracci, trasgressori ma anche angeli o santi e compongono le vicende di un’”altra” storia.

Eretica sarà dichiarata Mainfreda, della famiglia dei Visconti di Milano, che nel tredicesimo secolo raccolse l’eredità di una donna e di un gigantesco angelo.

Più trasgressiva, nel nome dell’amore, è Eloisa, quando ormai reclusa ad Argenteuil racconta il suo incontro con Abelardo, i loro studi folli, la loro folle passione e la terribile punizione che a lui toccherà in sorte.

Trasgressori e provocatori furono senz’altro gli autori comici dell’antica Grecia, da Aristofane a Luciano di Samotracia, ed è proprio sui loro testi, e non su quelli della storia ufficiale – e ufficialmente depurata – che Fo cerca la verità della civiltà classica.

I protagonisti delle storie raccontate in “L’amore e lo sghignazzo”, sono trasgressivi, per caso o per vocazione, ma anche capaci di grandi gesti o di irrefrenabili “sghignazzi”.

Le illustrazioni del libro sono di Dario Fo.

 

Dario Fo nasce il 24 marzo 1926 a San Giano, provincia di Varese. Diplomato all’Accademia di Brera, frequenta il Politecnico, ma coltiva con successo l’ interesse per il teatro e la satira. Le opere di Dario Fo prendono spunto dalla cultura popolare, dalla cronaca di tutti i giorni e sono rappresentate in tutto il mondo.

Nel 1997 l’artista lombardo ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura.

 

 

“Oriana Fallaci. Intervista con la storia”

A cura di Alessandro Cannavò - Alessandro Nicosia - Edoardo Perazzi

(Rizzoli – Pagine 200, € 29,00)

 

A un anno dalla morte, un libro e una mostra itinerante celebrano il ricordo di una grande italiana:  quasi duecento immagini per raccontare una vita sull’onda degli eventi più drammatici del nostro tempo. Dall’infanzia partigiana al dirompente ingresso nel mondo della carta stampata, dalle prime irriverenti interviste mondane a quelle ai grandi della Storia, dai crudi reportage dal Vietnam al successo planetario dei suoi romanzi, sino al discusso j’accuse contro le debolezze dell’Occidente: un percorso fotografico di scatti inediti e testi ormai introvabili – fra i quali i celebri articoli de “L’Europeo”, recuperati e riproposti per la prima volta in un’antologia illustrata – arricchito da eccezionali  testimonianze di amici e colleghi, scritte appositamente per l’occasione.

Chi ha amato Oriana ritroverà in queste pagine il segno delle guerre vissute, narrate e sofferte, le  passioni civili e gli amori privati di una donna che ha sovvertito le regole del giornalismo; chi si avvicina per la prima volta alla sua opera potrà rivivere la parabola di uno scrittore, così come lei stessa amava definirsi, che, con appassionata franchezza e spietata sincerità, ha saputo conquistare il cuore di milioni di lettori in tutto il mondo.

 

 

“Il Dialetto dei mestieri perduti”

di Emilio Magni

(Mursia – Pagine 160, € 18,00)

 

Questo libro è una divertente inchiesta sui lavori perduti della Lombardia e soprattutto sui loro nomi che hanno una storia, nomi di mestieri che ormai non si praticano più e che sopravvivono solo in vecchi libri o nella memoria degli anziani: lavori come il cascen, «servo pastore» che seguiva le greggi nella transumanza; il famèll, giovane che si occupava di tutti i lavori relativi alla stalla; il pizzicagn, un po’ droghiere, un po’ salumiere, panettiere, ortolano.

Parole che parlano di fatica e si portano dietro un passato – a volte neanche tanto remoto – di storie squisitamente lombarde.

Per ogni mestiere perduto questo libro racconta non solo l’origine del nome e le caratteristiche, ma anche storie, aneddoti e detti popolari.

Un belllissimo e sorprendente viaggio nella Lombardia dei nostri nonni.

 

Emilio Magni, giornalista professionista, è stato redattore de «La Provincia di Como» e «Il Giorno». Amante della sua terra, la Brianza, ma anche di viaggi in terre lontane, ha scritto diversi saggi sulle tradizioni popolari brianzole e un reportage nel Sud-Est asiatico sul traffico internazionale di droga.