MOSTRE - Boccioni prefuturista. Gli anni di Padova
L’Assessorato alle Politiche Culturali e Spettacolo del Comune di Padova organizza una mostra dedicata a Umberto Boccioni per ricordare il centenario del soggiorno dell’artista a Padova, durante l’inverno del 1906.
“Boccioni prefuturista. Gli anni di Padova” inaugura la Galleria Civica d’Arte Contemporanea riaperta al pubblico dopo l’impegnativo lavoro di restauro di ristrutturazione architettonica e funzionale.
Con questo omaggio a Boccioni la città si riappropria di un’illustre memoria in parte nota agli studiosi, ma ignorata dalla maggior parte dei padovani e del grande pubblico degli amatori d’arte. La ricerca condotta di recente dalla studiosa padovana Virginia Baradel, curatrice della mostra, ha permesso di ricostruire puntualmente la biografia e gli intrecci di relazioni e di lavoro che Boccioni aveva in città, consentendo in tal modo di ritessere e dare nuova consistenza a quel tratto di vita dell’artista (1900-1907) diviso tra Roma e Padova, prima dell’ultima e definitiva parentesi milanese e futurista.
Boccioni (1882-1916) arrivò a Padova con la famiglia all’età di sette anni e ripartì con il padre, impiegato in Prefettura, per Catania (e poi per Roma) a sedici. La madre e la sorella rimasero a Padova dopo che il padre di Boccioni abbandonò la famiglia per una donna più giovane. Umberto Boccioni tornò a Padova ogni anno a trovare le congiunte che amava profondamente, e nell’autunno del 1906, di ritorno dal suo primo soggiorno a Parigi e dal lungo viaggio in Russia, si fermò sei mesi, dipinse soprattutto ritratti e iniziò il suo fondamentale diario, detto appunto "padovano".
Lo scenario padovano dei primi anni del secolo era piuttosto vivace anche in campo artistico: la mostra ricostruirà il contesto cittadino nel quale avranno risalto persone e luoghi che hanno caratterizato il soggiorno padovano dell’artista, dalle presenze fondamentali della madre, della sorella, dell’amata Ines e della cugina pittrice Adriana Bisi Fabbri, ritratta da Umberto in un celebre olio, che visse con la madre e la sorella dell’artista dal 1900 al 1905.
Particolare importanza acquisteranno le figure dei personaggi ritratti da Boccioni: il dottor Tian che lo salvò da una fatale broncopolmonite contratta durante il viaggio in Russia, l’avvocato Gopcevich che si fece ritrarre durante il viaggio a Parigi, i fratelli Brocchi (Virgilio scrittore e Valerio scultore) e il cavalier Tramello. Anche Ugo Valeri e Felice Casorati verranno presentati con quadri e documenti relativi a quel periodo.
Oltre agli olii che l’artista dipinse a Padova, provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, ci saranno in mostra numerose tempere di gusto liberty che Boccioni dipinse tra il 1904 e il 1906, oltre a venti disegni di formazione e ricco materiale documentario costituito da fotografie, oggetti, lettere, documenti.
Nel Catalogo (Skira) oltre al testo di Virginia Baradel ci saranno importanti contributi di approfondimento: il rapporto tra Boccioni e Venezia di Nico Stringa, lo storico Lino Scalco traccerà l’affresco della città nei primi anni del ‘900, lo storico dell’arte, nonchè discendente dell’amico fraterno di Boccioni Mario Nicotra, Simone Nicotra parlerà del soggiorno catanese e delle ambizioni letterarie di Boccioni emerse prima di approdare alla svolta di Roma e all’apprendistato divisionista da Giacomo Balla.Non mancheranno i contributi preziosi e specifici di Francesco Poli (Casorati), Luigi Sansone (Adriana Bisi Fabbri), Federica Luser (Valeri).
Nel catalogo saranno presenti, per la prima volta in modo esteso e documentato, le novità emerse nelle ultime fortunate ricerche su Boccioni padovano. I documenti ritrovati (stato famiglia, registro della cresima, fogli di leva, domicilî, articoli di giornale) consentono infatti di datare circostanze biografiche che indicano come il pittore a Padova fosse di casa,
come gli ambienti culturali cittadini fossero ben informati della sua presenza, nonché incuriositi dalla sua eccentricità, sia esistenziale che artistica.
Importantissimo il contributo sull’arte dello stesso Boccioni contenuto nel catalogo: un articolo, sinora inedito, pubblicato dall’artista sul quotidiano cittadino “La Libertà. Giornale della democrazia” che esalta la “Sala del Sogno” alla Biennale del 1907 si colloca in questo contesto e si configura come il primo articolo di critica d’arte scritto e pubblicato da Boccioni che esprime le sue idee sull’arte anticipando, nei toni e nei contenuti, lo spirito futurista.
L’evento padovano darà dunque idealmente l’avvio alle grandi manifestazioni futuriste previste nel biennio 2008-2009, in occasione della ricorrenza dei cento anni dal primo manifesto futurista, diventando un punto di riferimento imprescindibile per la ricostruzione della vita del genio artistico dell’unica e più importante avanguardia storica italiana.
Boccioni prefuturista. Gli anni di Padova.
Padova, Galleria Civica d’Arte contemporanea, Piazza Cavour.
Dal 12 ottobre 2007 al 6 gennaio 2008.
Orario:
10.00 – 18.00
lunedì chiuso
Biglietti:
interi € 7,00
ridotti € 4,00
Catalogo Skira
www.padovanet.it/padovacultura