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ARTE - Rovigo ospita la mostra "Déco. Arte in Italia 1919 - 1939

 

Rovigo sfoglia un’altra pagina dell’arte italiana: dal 31 gennaio 2009 Palazzo Roverella riproporrà il suo annuale appuntamento con le grandi esposizioni d’arte. Il filone sarà, ancora una volta, quello dell’arte in Italia, tra fine Ottocento e i primi decenni del Novecento.
Dopo aver indagato gli anni della Belle Époque (1880 – 1915) è la volta del Déco, un termine che indica uno stile, un gusto che segnò nelle diverse arti il periodo compreso tra i due conflitti mondiali. Déco esprime la ricerca di una modernità che intendeva superare la mera funzionalità delle forme aggiungendo ad esse eleganza e persuasività.
Il termine Art Déco o più brevemente Déco fu coniato negli anni Sessanta come ricapitolazione critica condotta dagli storici di uno stile, di un gusto che ha segnato nelle diverse arti il periodo compreso tra i due conflitti mondiali.

L’Art Déco si è affermata negli anni Venti e Trenta. Caratterizzata da numerose sfaccettature si ispira alle geometrie dell’universo della macchina, alle forme prismatiche delle costruzioni metropolitane e a modelli di una classicità altrettanto persuasiva nei propri canoni di eleganza.

Il tema dell’Art Déco è stato presentato al grande pubblico prevalentemente per gli aspetti connessi alle arti decorative, agli interni e all’architettura. Solo di recente si è cercato di verificare anche nelle altre arti le possibili consonanze con il gusto déco.

L’intento della mostra intende offrire al pubblico un possibile filo di lettura con uno sguardo che privilegia la produzione pittorica  ma senza tralasciare la scultura cui è dedicata una sezione.

La critica aveva potuto cogliere un possibile avvio della stagione dell’Art Déco nell’Exposition Internationale Arts Décoratifs et Industriels des Modernes che si era tenuta a Parigi nel 1925, sottolineando, quindi, un primato della Francia.

Anche l’Italia partecipa in quegli anni all’affermarsi di tale gusto: impossibile dimenticare per esempio che a partire dal 1923 si sono organizzate a Monza mostre biennali di arti decorative seppure ancora legate all’idea di un artigianato regionale.

La mostra articolata in undici sezioni intende documentare lo svolgersi in Italia di questa temperie artistica che dal decorativismo derivato ancora dall’esperienza liberty di Galileo Chini di Umberto Brunellechi o di Duilio Cambellotti passa ad utilizzare le idee formali del Futurismo come dimostrano le opere di Giacomo Balla, di Fortunato Depero, di Diulgheroff, Fillia. E’ quindi vero che nel Déco in Italia possiamo trovare ad un tempo sollecitazioni classiciste e rappresentazioni del mondo meccanico, attenzione alla sinuosità offerta dai ritmi della danza e ancora la modellazione plastica degli sports.

Rientrano, quindi a pieno titolo, in una declinazione di questo gusto anche le opere di Mario Sironi, Achille Funi, Ubaldo Oppi, Gino Severini, Felice Casorati.
La mostra intende documentare anche alcuni aspetti esemplari connessi alle arti decorative al fine di offrire le possibili sfaccettature con le quali il gusto déco si presenta in Italia: accanto alla cartellonistica anche la produzione che l'architetto milanese Giò Ponti ha realizzato per l'industria ceramica Richard Ginori, produzione significativamente premiata all’Esposizione di Parigi del 1925 e l’attività di Vittorio Zecchin in bilico tra decorazione pittorica e raffinate produzioni vetrarie.
L’esposizione è articolata in 11 sezioni: Inflessioni decorative del Déco; Verso nuove sintesi; Orizzonti esotici; Vittorio Zecchin e Murano: Déco tra vetri e dipinti; Divagazioni futuriste; Geometrie del Futurismo; La severità del Déco; Il sogno dell’antico; Giò Ponti: intorno alla Richard-Ginori; Déco scolpito; Il Déco nella grafica.

La mostra, curata da Dario Matteoni e Francesca Cagianelli, resterà aperta sino al 28 giugno 2009. (Catalogo: Silvana Editoriale)


DÉCO. Arte in Italia 1919 – 1939

dal 31 gennaio – 28 giugno 2009

 

Palazzo Roverella – Rovigo

 

Info:

Tel 049.8761855

Fax 049.657335

info@fondazionecariparo.it

 

www.palazzoroverella.com.