Gianfranco Funari torna in Rai ed è subito polemica.
Gli ascolti crollano paurosamente fino a toccare i minimi storici, per un varietà del sabato sera in onda sulla reta ammiraglia della Rai e, il tanto atteso ritorno dell’anchorman televisivo più indisciplinato d’Italia ha lasciato, è il caso di dirlo, “a bocca aperta” anche gli estimatori più accaniti del popolare conduttore o più esattamente “condottiero” televisivo.
Colpa di Funari?
Colpa della disattenzione degli autori?
Chissà.
Snaturare una personalità ingombrante e forse scomoda come quella di Gianfranco Funari è stato un grave errore.
Funari è un cane sciolto ed immergerlo in un contesto a lui poco congeniale come quello di una trasmissione come Apocalypse Show lo relega ad un ruolo passivo, facendolo rassomigliare più ad un pesce fuor d’acqua che annaspa disperatamente per sopravvivere, che ad un impavido condottiero.
Già dalle prime battute del varietà si è avuta l’impressione di vedere il cane sciolto Funari messo in gabbia accusare i primi sintomi di insofferenza: l’anchorman romano mal sopporta la cattività, anche se vissuta in una gabbia dorata, con le splendide scenografie di Castelli, un’orchestra da far invidia al Festival di Sanremo, molti ospiti illustri, il balletto con le coreografie di Franco Miseria, e l’iniziale supporto di Esther Ortega e Fabio De Luigi, suoi compagni di viaggio delle prime due puntate.
Nemmeno il cambio del titolo “Vietato Funari” effettuato nella terza puntata ha catturato l’interesse del pubbilco, così come sono serviti a poco l’intervento di ospiti autorevoli come Gèrard Depardieu e Milva, intervistati a stento da un Funari stanco ed affaticato.
Deleteri gli iterventi di Morena Zapparoli (moglie del conduttore) che avendo poca dimestichezza con le grandi reti televisive ha forse scambiato il prestigioso palcoscenico di Rai 1 con il modesto palcoscenico di una piccola tv di quartiere.
Gli autori di Apocalypse show farebbero bene a ricordare che Gianfranco Funari ha sempre condotto trasmissioni realizzate a basso costo pur facendo impennare i dati auditel poichè la vera forza del successo delle trasmissioni di Funari è Funari stesso.
Funari non è un predicatore, ma una persona estremamente attenta ed intelligente, capace di causare autentiche e efficaci catastrofi scuotendo l’opinione pubblica con la sua ironia, il suo acuto spirito di osservazione, la sua genialità.
E’ un condottiero e pertanto non può essere guidato ma lasciato libero di esprimersi con il suo estro, la sua potenza d'ingegno ed il suo talento.
Non ha bisogno di tanti orpelli per fare innalzare gli ascolti ma solo di se stesso, di autori capaci di seguirlo e di un pubblico fedele.
Le coreografie faraoniche, i balletti, l’orchestra e le show girls lasciamole ai finti predicatori e a tutti quelli che davvero non hanno niente da dire.