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LIBRI - Novità in libreria

Il volto della giustizia

Di Caryl Chessman

(Baldini Castoldi Dalai editore – Pagine 376, €17,50)

 

L’ultimo romanzo di Caryl Chessman, il condannato a morte che commosse e mise in grave crisi la coscienza di un Paese intero, è anche la sua opera più matura, fredda e agghiacciante. Chessman completò il libro di nascosto e solo poche ore prima della sua morte.
«Con un’energia straordinaria e unica, Chessman, nel momento ultimo prima della fine, fece uno spaventoso sforzo di riabilitazione personale.»
Così scrisse Elizabeth Hardwick in un potente saggio di denuncia uscito subito dopo la sua morte: «Fu proprio quell’energia che lo strappò all’oscurità e portò la notizia della sua terribile esecuzione al Papa, a Marlon Brando, a tutto il mondo.»
Il fatto straordinario di quest’opera ultima, identica nel tema alle precedenti (in questo caso però sotto la lente c’è il sistema penale americano con le sue crudeli ingiustizie e le sue inefficienze), è la notizia che nel 2007 (proprio quest’anno) sarebbe stato svelato il nome del vero colpevole, dell’assassino della luce rossa per i cui crimini Chessman venne giustiziato.

 

Caryl Chessman fu arrestato dalla polizia di Los Angeles nel gennaio 1948. La sua battaglia contro la sentenza capitale, durata dodici anni, suscitò una fortissima ondata emotiva e sensibilizzò l’opinione pubblica sul problema. Chessman proclamò fino all’ultimo la sua innocenza. Fu giustiziato il 2 maggio del 1960 dopo che il governatore Brown rigettò la nona richiesta di sospensione della pena. 

 

 

L’Impero Bonsai

di Indro Montanelli

(Rizzoli – Pagine 266, € 17,00)


Tra il novembre 1951 e il marzo 1952, Indro Montanelli soggiornò in Giappone per osservare da vicino la metamorfosi, dopo la sconfitta nella Seconda guerra mondiale, di quello che era stato un impero militarista e aggressivo. Per nulla disorientato in un valzer di ripetute riverenze più o meno profonde e stupefatto per la precisione maniacale con cui di una camicia — per farla uguale al modello — viene riprodotto persino un rammendo, l’allora inviato speciale del “Corriere della Sera” raccoglie una variopinta carrellata d’immagini e fotogrammi che danno vita a un Paese nel quale per non contaminare il prossimo con i germi influenzali si indossano mascherine e si sparge ovunque polvere disinfettante. Un Paese dove non si è turbati se nel rigido cerimoniale del tè l’acqua è talora attinta da un vaso da notte di ottima fattura Ming e dove anche i bambini imparano presto a controllare i propri anarchici istinti, mentre alle donne si raccomanda di piangere solo se e quando al marito può far piacere.

“Montanelli” scrive Vittorio Zucconi nella sua Prefazione “vede e guarda tutto come se fosse sceso su un pianeta inesplorato, come se nessuno prima di lui, e nessuno dopo, avesse mai messo piede in quel mondo o fosse mai destinato a tornarci.” E, pagina dopo pagina, coglie con occhio acutissimo gli aspetti essenziali di una nazione che sperimenta per la prima volta la democrazia e si avvia verso quella straordinaria espansione economica che avrebbe di lì a poco minacciato il primato delle economie occidentali. 

 

Indro Montanelli è stato il più grande giornalista italiano del Novecento: inviato speciale del “Corriere della Sera”, fondatore del “Giornale nuovo” nel 1974 e della “Voce” nel 1994, è tornato nel 1995 al “Corriere” come editorialista. Ha scritto migliaia di articoli e una cinquantina di libri.

 

 

Precari e contenti

di Angela Padrone

(Marsilio – Pagine 240, €14,00)

 

Il precariato è oggi l’incubo dei giovani che cercano lavoro. Ma è diventato anche un luogo comune, uno spauracchio di cui si parla più che della disoccupazione, del lavoro nero e dello sfruttamento. Qualche politico si è spinto fino al punto di dire che oggi i “call center”, simbolo del precariato, sono come le miniere di carbone di cento anni fa. Ma è proprio così? Forse no.
Dietro il luogo comune si nasconde una realtà più varia di quanto si dica e spesso piena di opportunità: tanti ragazzi riescono a  realizzare i loro sogni e le loro aspettative. Come si fa a non farle svanire?
In questo libro sono raccontate storie di ragazzi e ragazze. Alcuni sono precari, altri non più, quasi tutti però hanno trovato una propria strada. Il loro entusiasmo e il modo in cui hanno superato le difficoltà  possono essere una grande fonte di ispirazione, una formidabile guida, per quanti ancora sono incerti e non sanno dove andare.
In realtà, nell’attuale mercato del lavoro, ci sono più opportunità di quante ce ne siano mai state. Proprio il precariato, gli stage, il lavoro interinale, i contratti a termine e le borse di studio, sono le strade attraverso cui tanti giovani ce la fanno. Può sembrare paradossale, ma sono occasioni che i loro fratelli maggiori e i loro genitori non avevano.

 

Angela Padrone, giornalista, dal 1989 lavora al quotidiano «Il Messaggero», dove si è occupata di cronaca e di economia, ed è stata capo del servizio Cronache nazionali. Ora è il numero due dell'ufficio del caporedattore centrale, la stanza dei bottoni del giornale.

 

 

Tutta un’altra strage

di Riccardo Bocca

(Bur – Pagine 272, €10.20)

 

Il 2 agosto 1980, 25 chili di tritolo esplodono nella sala d’aspetto di seconda classe della Stazione di Bologna uccidendo 85 persone e ferendone 218. Eppure, dopo tanti anni non è ancora stata fatta  chiarezza. Gli ex terroristi neri Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, condannati all’ergastolo dopo cinque gradi di giudizio, continuano a dichiarare la loro innocenza con l’avallo di politici e intellettuali sia di destra sia di sinistra. A torto o a ragione?

In queste pagine Riccardo Bocca scompone il quadro ufficiale, fatto di depistaggi, menzogne e occultamenti, per lasciar affiorare la verità più scomoda. Non solo ripercorrendo le migliaia di pagine del processo e riascoltando le principali versioni della vicenda, ma scoprendo nuove voci e nuovi documenti che permettono di andare a fondo di uno dei più tragici capitoli della nostra storia.

Da questo racconto, rigorosamente fondato su fatti e notizie rimasti finora insabbiati, prende vita l’esperienza collettiva degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta, quando la democrazia italiana fu  messa a dura prova dai terrorismi nero e rosso. Anni lontani, in apparenza, e invece tuttora vivissimi grazie ai loro protagonisti, quanto mai presenti sulla scena pubblica nazionale.

 

Riccardo Bocca è nato a Milano nel 1964, è  caporedattore de “L’Espresso” e autore di importanti inchieste sul nostro paese. Tra i suoi libri:  “Maurizio Costanzo shock” (Kaos 1996), La condanna. Storia di Silvia Baraldini (Feltrinelli 1998), “Roma città a parte. Cronache di un milanese nella capitale” (Mondadori 2003).