Ivan Cattaneo nasce a Bergamo il 18 marzo 1953.
Nel 1977 il primo debutto televisivo accanto a Roberto Benigni nella trasmissione Televacca censurata poi da Ondalibera.
Nel 1979 incide con la Premiata Forneria Marconi l’album “Superivan” e nel 1980 esplode con la canzone Polisex, tratta dall’album “Urlo” che diventa una specie di inno nella Milano degli anni Ottanta, supertrasmessa dalle radio e molto apprezzata dalla critica.
Dagli anni Ottanta in poi il mito Ivan Cattaneo comincia a lievitare senza sosta sono gli anni della creatività musicale, dell’immagine del colore: non ci si limita più a proporre una canzone ma la si interpreta anche creando veri e propri personaggi, talvolta simpaticamente trasgressivi ma sempre molto colorati, creativi, che inventano nuovi look e che spesso lasciano, come nel caso di Ivan Cattaneo, un’impronta ben definita e molto incisiva nel mondo musicale.
In quegli anni l’artista lombardo è artefice di idee davvero singolari: ripropone nell’album “2060 Italian Graffiati” vecchi successi degli anni ’60 in una veste completamente nuova.
L’album venderà ben quattrocentosettantacinquemilacopie
Insieme a Caterina Caselli e Red Ronnie crea a Rimini la famosissima discoteca Bandiera Gialla che è anche il titolo del secondo album di revival di Cattaneo, arrangiato da un grande maestro dell’elettronica, Roberto Cacciapaglia supera addirittura in termini di successo Italian Graffiati.
Dal successo degli anni Ottanta ad oggi Ivan Cattaneo ha continuato a rinnovarsi, a sperimentare, a cercare nuove strade artistiche non solo nell’ambito della musica ma anche della pittura.
Ed è proprio sul lato forse meno noto della straordinaria personalità di Ivan Cattaneo che vorremmo soffermare l’attenzione: la passione per la pittura che lo ha addirittura portato in un particolare periodo della sua vita a rompere con il mondo superficiale della televisione e dello show biz in generale e che gli ha successivamente dato nel corso degli anni una nuova forza che lo ha poi spinto a riprendere i contatti col il mondo della musica e della tv.
Nel 1989 porta così a termine la colossale operazione pittorica delle “100 Gioconde Haiku”, 100 quadri con volti maschili e femminili. La mostra fa il giro dell’Italia arrivando anche all’estero, in numerose discoteche dove l’artista espone quadri, installazioni, diapositive abbinati a performance musicali.
Per comprendere meglio l’opera pittorica di Ivan Cattaneo ci viene in aiuto la testimonianza della dottoressa Giorgia Cassini che ha fotografato alla perfezione gli aspetti talvolta sorprendenti, talvolta inquietanti dello straordinario lavoro di un artista ancora tutto da scoprire.
Ivan Cattaneo – Plotter Painting
di Giorgia Cassini
Ivan Cattaneo è artista che da sempre ha lavorato all’avanguardia dell’evoluzione tecnologica, sperimentando via via la fotografia, il film, il video fino ad internet. Pittore convertito alla tecnologia, plotter painting, oltre che un artista in grado di travalicare i confini tra le varie arti, utilizzando spregiudicatamente sia la fotografia digitale, sia il segno a mano libera (sempre mediato dal mouse del computer), sia la musica ed il racconto orale, raccolti naturalmente in video. Di fatto Cattaneo riconosce al video uno straordinario mezzo di espressione artistica, col quale esalta volutamente l’impatto sensuale, emozionale dell’opera. Va incontro al bisogno da parte del pubblico di frammenti della realtà a partire dai quali intrecciare un tessuto emozionale di associazioni. Non cerca il glamour, la bellezza fine a se stessa. E’ la ricerca di una bellezza contaminata, sporca. I suoi temi vanno dalla Barbie riassemblata con pezzi di altri giocattoli che diviene una sorta di Frankestein, ai corpi meccanici e sensuali, ai visi-ritratti, alle rielaborazioni di capolavori classici. Figure che hanno una storia, una profondità che non sempre si vede a prima vista. I suoi volti sfregiati da segni che ne deturpano la perfezione digitale, sembrano davvero, nella loro immobilità neopop eternamente decontestualizzati da ogni riferimento reale e da ogni pesantezza fisica. L’effetto è quello di immagini dai colori acidi e dai riflessi fluorescenti (coperte talvolta da un filtro che le vela, come una mancata messa a fuoco) per rendere ancora più indefinibile il confine tra la realtà e la finzione. Composizioni dissonanti, disomogenee che rispecchiano la condizione di frammentarietà dell’uomo del XXI secolo.
Il suo lavoro racconta le ferite inguaribili dell’anima: ogni rappresentazione esprime un diverso stato d’animo.
Attento studioso degli stili artistici, Ivan Cattaneo crea opere autonome, opere nuove: le sezioni-link “Se dico seduco” e “L’orecchio d’Ivan Gogh” dimostrano come dal dialogo a distanza coi maestri del passato – Leonardo, Caravaggio, Van Gogh - non siano nate copie, ma appunto opere autonome, completamente trasformate in pratica esistenziale, sperimentazione, oggetto spaziale, autonoma espressione estetica.
In conclusione la galleria virtuale delle opere di Ivan Cattaneo è esposizione di un’arte che appartiene all’estetica di questi anni, giocata tra rimandi pop e affabulazioni ludico-digitali. Espressione della ricerca di un’indispensabile complicità armonica tra i vari linguaggi artistici della contemporaneità.
Durante la seconda metà degli anni Novanta Ivan cattaneo alterna la sua attività live di musicista e cantante a quella di pittore ed artista multimediale.
Molte le partecipazioni ad eventi importanti come il Brescia MusicArt dove nel 2002 presenta un lungometraggio a metà tra il fumetto e la commedia stralunata che viene successivamente apprezzata negli Stati Uniti ( è tra i finalisti del New York fil Festival) e nei paesi dell’Est. Partecipa alla terza edizione della rassegna teatrale “Chansonnier! Dalla canzone al teatro”, al Teatro Verdi di Milano, curata da Giangilberto Monti, è protagonista de “La musica dei Cieli- Voci e musiche delle religioni del mondo”evento promosso dalla Provincia e dall’Arcidiocesi di Milano.
Nel 2004 partecipa a “Music Farm”, il reality show di Rai 2 che gli fa riacquistare definitivamente la popolarità (del resto mai totalmente persa ma solo accantonata) ma soprattutto l’affettto e la stima da parte di pubblico e addetti ai lavori.
Nel 2005 ritorna a Music Farm in veste di opinionista e sempre per la Rai conduce il galà canoro “Centocittà 2005”.
E sempre nel 2005, dopo circa 13 anni di silenzio discografico pubblica “Luna presente”: 12 canzoni (di cui 10 inedite) dedicate alla luna e agli stati emozionali rappresentati dai suoi mari metafisici. Il disco è prodotto da Roberto Cacciapaglia e Roy Terrant ed è anche l’occasione per l’artista di festeggiare 30 anni di carriera divisa tra arte, musica e sperimentazione.
Oggi Ivan Cattaneo è alle prese con nuovi progetti e sta lavorando ad un progetto multimediale che raccoglie tutto il materiale artistico prodotto dagli esordi ad oggi, dove finalmente possono convivere tutti gli aspetti meravigliosi, noti e meno conosciuti al grande pubblico di un vero artista, straordinario, originale e dalla creatività sempre in continuo fermento.