Le opere di Antonio Ligabue tornano a Milano dopo quasi trent’anni dalla prima mostra.

L’esposizione, curata da Augusto Agosta Tota e allestita nelle sale di Palazzo Reale, può essere definita la più grande mostra mai realizzata su Ligabue e rende omaggio ad uno dei più grandi artisti della pittura italiana del Novecento.

In mostra oltre 250 opere di cui ben 215 dipinti a olio - quindici dei quali inediti - oltre ad oggetti che gli appartenevano e una ricca filmografia d’epoca (di Raffaele Andreassi) che ci racconta la sua vicenda umana con una poetica struggente.

Un genio, quello di Ligabue - spiega Vittorio Sgarbi nel suo testo in catalogo edito da Franco Maria Ricci - che nella sua assoluta istintività, nella sua arcaica complicità con la natura, era in grado di inserirsi a pieno titolo nell’arte contemporanea, proponendo un linguaggio figurativo che parla di cose semplici a persone altrettanto semplici. Ligabue identificava il perfetto artista popolare, il “poeta contadino” che non poteva non raccogliere i favori di Zavattini e di coloro che trovavano in lui un sicuro punto di riferimento nella cultura italiana del Dopoguerra.

Ligabue non è solo uno dei pittori naif più apprezzati del Novecento ma anche un artista tra i più popolari e più amati dagli italiani molti dei quali hanno conosciuto la sua storia attraverso la tv che nel 1977 ha trasmesso lo sceneggiato a lui dedicato, interpretato da uno straordinario Flavio Bucci e diretto da Salvatore Nocita con l’ottima sceneggiatura di Cesare Zavattini.

Grazie alla televisione le opere di Ligabue e la sua storia drammatica di artista tormentato sono diventate accessibili anche al grande pubblico: il pittore è diventato quasi un eroe nazioalpopolare e deve in parte la sua popolarità proprio al mezzo televisivo.

Le immagini eseguite da Ligabue sono intense, eccitate, goffe e grandiose allo stesso tempo come testimoniano i numerosi autoritratti eseguiti dal pittore che trasmettono i suoi numerosi stati d’animo e ne svelano l’anima terribile o grottesca, struggente nella confessione delle proprie interiori paure, infantile nell’impaccio, aggressiva nell’eccitazione di un’inquietudine segreta e instabile, sfrontata con sguardo di sfida, in una galleria di situazioni ed emozioni che trascorre attraverso tutti i sentimenti dell’esistenza.

Altro soggetto caro a Ligabue è il regno animale a cui ha dedicato molte opere realizzate con una drammaticità sorprendente.

Così come incantano i colori utilizzati per realizzarle in cui si materializzano i soggetti rappresentati  che testimoniano il grande amore che l’artista nutriva per loro.

Antonio Ligabue (che in realtà si chiamava Laccabue) era chiamato il Toni, ma anche

el matt  poichè era stato ricoverato in un ospedale psichiatrico a causa di episodi di autolesionismo e el tedesch poichè nato in Svizzera, a Lugano.

Con gli animali riusciva a trovare un punto d’incontro cosa che gli riusciva più difficile con le persone da cui non si sentiva compreso e che lui stesso non comprendeva.

Nei suoi quadri è racchiusa una vita drammatica fatta di stenti e tanta sofferenza ma da cui traspare anche tanta poesia.

La mostra è stata realizzata con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica ed è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano. Si avvale inoltre del patrocinio di: Senato della Repubblica, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero della Pubblica Istruzione, Regione Lombardia, Provincia di Milano.

Antonio Ligabue

L’arte difficile di un pittore senza regola

20 giugno – 26 ottobre 2008

Palazzo Reale

P.zza Duomo 12 - Milano

Orario:

lunedì 14.30 – 19.30

da martedì a domenica 9.30-19.30

giovedì 9.30 – 22.30

(Il servizio di biglietteria termina un'ora prima della chiusura)

Ingresso:

Intero  € 9,00

Ridotto € 7,00

Speciale € 4,50 (per gruppi e scolaresche)

Info e prenotazioni

Tel. 02 57501875

www.vivaticket.it

info e prenotazioni singoli 899.666.805

ufficio e prenotazioni gruppi 199.112.112

(dal lunedì al venerdì 10 -19  sabato 10 -15)