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LA RECENSIONE - "Vai Protetto", nuovo album di Alberto Fortis
di Elisabetta Di Dio Russo

 

Non è sempre facile scrivere la recensione di un un nuovo disco pubblicato da un grande artista. Vi è sempre la paura di ripetersi e di finire con lo scrivere le solite banalità dettate dal rispetto per l’arte, per il personaggio e dalle convenzioni.

Realizzare un ennesimo album con cover e vecchi successi per un cantautore potrebbe all’apparenza sembrare ripetitivo.

Vai protetto, il nuovo album di Alberto Fortis esonera da questo pericolo perchè pur contenendo cover e vecchi successi, alcuni dei quali sempreverdi, talmente pieni di energia da sembrare nuovi, come l'attualissima e profetica Cina, è tutto fuorchè banale e convenzionale.

Il disco, altamente biografico ripercorre alcuni dei momenti più significativi della carriera artistica di Alberto Fortis, dall’esordio di A voi romani che nella nuova versione vede anche la partecipazione di un romano doc come Franco Califano, all’ultimo successo Vai protetto che dà anche il titolo all’album.

Ascoltando attentamente le 15 tracce di Vai Protetto ci si rende subito conto del lungo cammino artistico e musicale, fatto di continua ricerca e di esperienza, percorso da Fortis che, in occasione dei suoi 30 anni di carriera, ha realizzato un disco “maturo”, interpretando cover e vecchie canzoni con una nuova consapevolezza.

In questo album, uno dei migliori di tutta la produzione di Alberto Fortis vi è racchiusa la sua personalità nelle varie sfaccettature, grazie ai diversi pezzi live, alcuni dei quali eseguiti solo pianoforte e voce.

La rivisitazione de La sedia di lillà rinominata semplicemente “Lillà” riproposta in chiave rap con una lunga e straordinaria introduzione a più stili, in cui l’artista riunisce musica classica (tra le note compare e scompare la Turkish  March di Mozart), musica contemporanea, jazz, pop eseguita inizialmente solo a pianoforte, vale forse l’intero album.

Toccante Vita che vita che eseguita pianoforte e voce diventa una ballata dolcissima e un’analisi profonda del senso della vita.

Si accarezzano atmosfere soul, rhythm and blues in Ciao Amore ciao (1967), la celebre canzone di  Luigi Tenco: la versione live proposta da Fortis ricorda gli indimenticabili brividi della musica di Ray Charles.

Si torna all’amore per il rock con Tu Maria, brano che faceva parte dell’album Dentro il giardino pubblicato dal cantautore nel 1994.

E poi altre grandi cover come Via del Campo portata al successo da Fabrizio De André nel 1967 e Roma capoccia lanciata da Antonello Venditti nel 1972 rivelano tutta la passionalità dello stile interpretativo di Alberto Fortis.

Stupenda e poetica I will say good bye, uno dei pezzi eseguiti in lingua inglese.

Con Alleluja (dove suona la batteria), Fortis non dimentica un tributo dedicato a tutti gli uomini di pace che è solito nominare nei suoi concerti, da Mahatma Gandhi, a Martin Luther King fino a John Lennon. E, proprio in tema di pace, usa come sottofondo la voce del neo eletto presidente degli Stati Uniti Barack Obama  che ripete "Yes, we can".

Uno dei temi portanti del disco è la ricerca assoluta della spiritualità, argomento tanto caro al cantautore, rapportato ad una società fredda e menefreghista: il senso della “spiritualità” si va perdendo nella società attuale, una società che lui stesso stenta a comprendere e di cui non condivide molti aspetti. (Vai protetto, Dentro il giardino, Sindone, Tu puoi Maria)

Nell’album affiora  tutta l’energia, la passione, la poesia e la sensibilità  con cui Fortis compone ed interpreta le sue canzoni.

Una curiosità: nel disco, in omaggio un “preservativo”. Una provocazione? Forse.

Di sicuro è una nuova occasione per condurre alcune delle tante battaglie sociali abbracciate dall’artista in questi ultimi anni. Alberto Fortis è infatti testimonial dei City Angels di Mario Furlan e portavoce dell’Aism (Associazione Italiana Lotta alla sclerosi multipla) a cui sarà devoluto un euro per ogni copia venduta.

Il singolare omaggio suona più come un invito a proteggersi dal mondo e dalle sue brutture, rivolto alle giovani generazioni e forse ricorda, a tutti, come proteggersi dalle disarmonie della vita e dalle conseguenze che ne derivano e capire che lo si può fare anche solo ascoltando un disco, per poi riflettere: magari proprio l’ultimo album di Alberto Fortis.

Vai protetto aderisce all’iniziativa ecologica “Impatto zero”.

 

 

Tracklist:

S.O.S A voi romani - Vai protetto -Roma capoccia - Cina  - Via del Campo - Vita ch’è vita -  Ciao amore - Dentro il giardino - Lilla’ - Tu puoi Maria  - Sindone -  Halleluja -Tell me - I will say goodbye - Hey mama