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DISCHI - Peppe Voltarelli: "Distratto ma però"
di Elisabetta Di Dio Russo

“Distratto ma però” primo album come solista per Peppe Voltarelli, ex vocalist della band “Il Parto delle Nuvole Pesanti”.

11 piccole storie dove personaggi apparentemente bizzarri galleggiano tra sogni, aspettative per poi scivolare sul fondo di una concretezza quotidiana ordinaria.

Non bisogna infatti lasciarsi trarre in inganno dal titolo dell’album: l’artista calabrese è tutto fuorchè distratto e mette a fuoco molte delle tematiche prodotte dalla società attuale.

Non solo ma riesce piacevolmente ad andare contro corrente, in modo lucido e coerente analizzando con acutezza la realtà quotidiana.

Cominciando da“Italiani superstar”, la canzone che apre l’album (che è anche il primo singolo) in cui si parla di immigrazione, ma questa volta quella un po’ dimenticata che riguarda gli italiani all’estero.

Eppure gli italiani all’estero sono moltissimi ed hanno affrontato e tutt’ora affrontano diversi problemi che hanno a che fare con la malinconia.

La nostalgia dell’Italia che forse non vedranno più è per le vecchie generazioni residenti all’estero e più precisamente in America, un dolore cupo e struggente poichè il sogno americano nei vecchi cuori induriti dal tempo si è trasformato oggi nel sogno italiano irrealizzabile.

Peppe Voltarelli è un moderno cantastorie che descrive l’attualità senza ipocrisia, senza fare sconti a una società dalle mille contraddizioni e dalle pecche incorreggibili. Riesce a farlo in modo schietto, raccontando spesso con ironia ma senza utilizzare la pericolosa arma del pietismo invitando semplicemente alla riflessione.

Parla dell’amore con estrema sensibilità diventando via via più sarcastico quando descrive certi aspetti delle nostre abitudini.

Ne dimentica la sua terra con due pezzi scritti ed interpretati in dialetto calabrese “Aria”

e la splendida e commovente “L’anima è vulata”, scelta dal regista Mimmo Calopresti per la colonna sonora del suo prossimo film “L’abbuffata”,  gemma dell’album resa ancora più preziosa dalla partecipazione di un ispiratissimo Sergio Cammariere al pianoforte.

Ottima “distratto ma però” un tangaccio dalle atmosfere argentine che dà il titolo all’album.

Deliziosa “Leggero leggero” terza traccia dell’album dalla melodia un po’ retrò fa fare leggeri balzi indietro nel tempo.

L’album è curato nei piccoli dettagli, cominciando dal booklet con le ottime foto realizzate da Giada Ripa di Meana. Bella l’idea di inserire i testi delle canzoni come se fossero dei piccoli racconti poichè i testi di Peppe Voltarelli possono essere apprezzati anche senza l’ausilio della musica.

Peppe Voltarelli è un’interprete intenso ed appassionato, il suo stile si avvicina molto al teatro canzone e, pur essendo estremamente moderno, conserva quell’anima antica ma senza tempo che rende le sue iterpretazioni particolarmente coinvolgenti.

(Foto di Giada Ripa di Meana)