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Arte: Amanda Lear

Eleganza, eleganza e poi ancora eleganza. Con questo termine si potrebbe infatti definire l’ultima mostra di Amanda Lear inaugurata il 6 settembre scorso a Milano presso la Galleria Santa Marta.

Eleganza ma non solo: nelle opere di Amanda Lear è facile leggere, oltre ad un naturale talento dell’artista, anche un’intensa gioia di vivere e di assaporare la vita in tutte le sue sfumature, espressa sulle tele con colori vivaci, accesi che diventano più tenui e delicati a seconda dei soggetti, degli stati d’animo e dello spirito dell’artista.

La natura viene così messa a fuoco dalla fantasia dell’artista attraverso bouquet di fiori lievi e fragili o animati da colori più intensi e da paesaggi veri o immaginari i cui colori trascinano in boschi dalle vegetazioni fiabesche.

Interessantissime le teste femminili fiorite con eleganti calle o fantasie di piccoli fiori al posto dei capelli.

Ottimo il ritratto dedicato a Salvator Dalì in cui la Lear ha raffigurato il grande pittore spagnolo in modo quasi surreale, come se appartenesse ad un ricordo onirico.

Non manca tra i quadri esposti uno sguardo trascendentale, spirituale raffigurato dall’”Angelo melanconico” realizzato a china, ne i richiami alla pittura di Sandro Botticelli in quadri come il “Nu de dos”.

Lo stile della Lear ha come base comune in tutte le opere l’originalità di una pittura che ama uscire dagli schemi senza però sconvolgere troppo il visitatore che rimane rasserenato dalla straordinaria visione ottimista dell’artista espressa attraverso l’eleganza del suo estro.  (intro di Elisabetta Di Dio Russo)

 

 

Le opere esposte sono l'intima visione di un personaggio pubblico, una pittrice che ha qualcosa da dire e, soprattutto, sa come dirlo.

Il mondo di Amanda Lear si riflette nelle sue opere d'arte, olio su tela come inchiostro china su carta, in un caleidoscopio di colori e visioni oniriche che richiamano alla mente sfumature che sembrano ispirarsi al "Libro degli esseri immaginari" di Jorge Luis Borges.

Come scrive Gianluca Tenti, che ha redatto la prefazione del catalogo, “Credo nella genuinità delle sue opere, alcune ispirate a celebri modelli. Opere che sono frutto di una vita intensa, vera, sempre vissuta sul filo di un rasoio (pur di pregio). Rivedo Amanda Lear, intelligente, capace di giocare con se stessa, pur provando profondi turbamenti e insicurezze. Una donna dello star-system che offre un'immagine di sè forte e vincente. Di lei molto si sa, ma poco si conosce. Si sa dei suoi amori da gossip, di una silhouette da modella legata al fashion system prima che a un laboratorio d'arte, di una voce roca che ha stuzzicato appetiti e solleticato coscienze irrequiete. Tutto quello cioè che un personaggio cult ha riflesso, come in un gioco di specchi, attorno alla leggenda scritta - negli anni - sulla sua sessualità e su una lista pressoché infinita di amanti, presunti o tali. Ma la realtà è molto più complessa e intrigante…”

La pittura di Amanda Lear, afferma Roberto de Silva “... è una pittura apparentemente facile, ma non ha una traccia unica. Realizza dei bouquet di fiori, una paesaggistica bella e simpatica. E' un'artista vera”

 

 

 

Biografia

 

Amanda Lear è figlia di un inglese e di una esiliata russa.

Ha studiato arte a Parigi e negli anni ’60 si è trasferita a Londra.

Durante il periodo londinese ha incontrato alcuni tra i maggiori disegnatori, musicisti e artisti che appartenevano ai diversi circoli artistici da lei frequentati.

Le sue preferenze artistiche comprendevano principalmente il movimento surrealista e l’espressione del corpo, avendo studiato anche l’arte del mimo.

Ma è l’incontro con Salvator Dalì, nel 1965, a cambiare la sua vita. Nei successivi 15 anni diventa la sola amica, musa e confidente del grande pittore, vivendo nella casa del pittore a Cadaqués (Spagna).

Benché avesse dichiarato che una donna non avrebbe mai dovuto dipingere, Dalì è stato il suo pigmalione permettendole di lavorargli accanto e insegnandole tutto quello che Lear conosce sull’arte e le sue tecniche; accompagnandola nei grandi musei del mondo e servendole da guida nella scoperta degli artisti con il suo personalissimo punto di vista.

Conosciuta internazionalmente come cantante pop, divenne famosa quando la sua prima canzone entrò nelle hit parade internazionali, ma non per questo trascura la passione della sua vita: la pittura.

Nel 1980 espone per la prima volta a Rotterdam. Incoraggiata dal successo ottenuto e dall’interesse ricevuta dai media espone successivamente a Parigi, Berlino, Milano e Ginevra attirando l’attenzione dei collezionisti europei.

Le piace ricordare che ha aspettato 20 anni prima di avere la possibilità di esporre i suoi lavori ed è grata a Dalì per esserle stato amico e maestro

Vive vicino a Baux-en-Provence, in mezzo ai paesaggi amati da Van Gogh, dove la luce le ricorda Cadaques.

E’ stata decorata nel 2007 a Parigi, dal Ministro della Cultura Francese, Cavaliere delle Arti e della Cultura.

 

La mostra rimarrà aperta al pubblico fino a fine ottobre.

 

 

 

Amanda Lear

Dal 6 settembre al 30 ottobre 2007

 

Galleria Santa Marta

Arte moderna e contemporanea

 

via Santa Marta 19

Milano