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SPETTACOLO - "Sarà una bella società": un tuffo acrobatico negli anni Sessanta
di Elisabetta Di Dio Russo

 

Da qualche tempo i nomi di una “strana coppia” formata da Edmondo Berselli, editorialista di Repubblica e Shel Shapiro ,un dei più celebri rockman di tutti i tempi, inondano le pagine dei più importanti giornali italiani grazie al successo di “Sarà una bella società”, spettacolo anticipato lo scorso novembre da “Storie, Sogni e Rock’n’Roll”( libro + cd edito da “Promo Music Book).

 

Una serata tra amici o un tuffo acrobatico negli anni Sessanta?

“Sarà una bella società”, il nuovo spettacolo teatrale che vede protagonista Shel Shapiro è tutto questo e molto di più.

Uno spettacolo travolgente, trascinante: Shel Shapiro racconta i suoi inizi nel mondo della musica, del suo vero nome “David” che nessuno ricorda più (nemmeno la mamma, solo la sorella seguita a chiamarlo ancora così) che è diventato per il pubblico e per tutti “Shel”.

Sullo sfondo del racconto di Shel Shapiro le vicende personali ed artistiche si mescolano con quelle politiche e con il risveglio culturale che ha determinato il Sessantotto.

La biografia di un grande artista narrata sul palcoscenico: dagli interventi musicali di Shel nei “Matrimoni” con gli amici musicisti, agli esordi nei pub inglesi, fino al grande successo in Italia con il gruppo dei Rokes.

Nell’appassionante racconto di Shel anche qualche nota nostalgica ma sempre intercalata da molta buona musica.

Oltre due ore di spettacolo in cui la star ormai “angloitaliana” intrattiene il pubblico che entusiasta canta insieme all’ex leader dei Rokes le più belle canzoni tratte dal repertorio degli anni Sessanta-Settanta.

Energia, ritmo, vitalità accompagnano tutto lo spettacolo.

Il particolare carisma di Shel Shapiro cattura il pubblico che lo ricambia manifestando un grande affetto.

Di gran peso nella buona riuscita dello spettacolo la complicità di Edmondo Berselli che ha scritto i testi di “Sarà una bella società”.

Fra i brani eseguiti da Shel molti appartenenti agli anni Sessanta come la vitaminica “I get around” dei Beach Boys, “Satisfaction” dei Rolling Stones, Eleanor Rigby dei Beatles, “Masters of war” di Bob Dylan, “Wild world” di Cat Stevens, ma anche alcuni più vicini ai giorni nostri tra cui una bellissima interpretazione di “Losing my Religion” portata al successo dal gruppo statunitense REM.

Ci si commuove infine con la toccante interpretazione di “E la pioggia che va” un pezzo di straordinaria attualità, manifesto dei ragazzi del Sessantotto che sembra scritto per le nuove generazioni.

I problemi non sono cambiati ma anche le speranze sono ancora le stesse: parola di Shel Shapiro, un giovane dal cuore che non invecchierà mai. (Foto di Luca D'Agostino)

 

 

“Sarà un bella società

 prossime date tour:

 

10 febbraio 2008 - Novafeltria (PU), Teatro Stabile delle Marche

12 febbraio 2008 - Bologna, Arena del Sole, Teatro Stabile di Bologna

17 aprile 2008 - Roma, Auditorium Parco della Musica/Sala Petrassi