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MOSTRE - Felice Casorati: "Dipingere il silenzio"

Intorno al celebre “Meriggio”, capolavoro di Felice Casorati, al Civico Museo Revoltella, Galleria d’Arte Moderna, fino al 4 novembre 2007 viene riproposta la mostra “Felice Casorati. Dipingere il silenzio”, già allestita a Ravenna presso la Loggetta Lombardesca.

“Dipingere il silenzio” è curata da Claudia Gian Ferrari, Michela Scolaro e Claudio Spadoni e realizzata dal MAR (Museo d’arte della città di Ravenna). La riedizione triestina è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste e dal Civico Museo Revoltella nell’ambito del progetto “Il Novecento a Trieste” che prende il via dalla grande esposizione dedicata a “Mascherini e la scultura europea del ‘900”, aperta nel Salone degli Incanti (l’ex Pescheria centrale, situata a due passi dal museo, sulla riva del mare) e aperta al pubblico sino al 14 ottobre 2007.

La mostra racconta la lunga carriera dell'artista, dagli esordi secessionisti di inizio ‘900 alle composizioni neoquattrocentiste, dal ‘realismo magico’ alle enigmatiche nature morte degli anni cinquanta.

Nel suo percorso artistico Casorati ha saputo tradurre in modo esemplare quasi tutte le più significative istanze della prima metà del secolo, attraversando le varie fasi poetiche in chiave secessionista, metafisica, novecentista e classicista, e interpretando i movimenti alla luce di una rigorosa attenzione alla struttura compositiva, alla misura e all’armonia dei valori plastici e cromatici.

Casorati dipinge in modo semplice, severo, in uno spazio prospettico sottolineato da un assoluto equilibro cromatico, come dimostra un capolavoro come Meriggio (1923) del Museo Revoltella.

Oltre ai ritratti femminili dai lineamenti affilati ed eleganti, colti in interni misteriosi in cui domina un dimensione di eternità come in La donna e l'armatura (1921) e in Fanciulla nuda (1921), l’artista novarese ha una speciale predilezione per le nature morte: scodelle, frutta, uova, semplici cose quotidiane diventano oggettivazione dei sentimenti umani. A partire dal 1928 la sua malinconica freddezza lascia spazio ad un disegno più fluido e ad una ricerca cromatica più intensa, dando ai dipinti nuove implicazioni emozionali evidenti in opere come Vocazione (1939).
La mostra è documentata da un catalogo edito da Electa Mondadori, con un ricco apparato iconografico, contributi critici di Anna Maria Chiara Donini, Claudia Gian Ferrari, Maria Mimita Lamberti, Michela Scolaro, Claudio Spadoni e una testimonianza di Francesco Casorati.


Felice Casorati nasce a Novara nel 1883. L’infanzia e l’adolescenza sono caratterizzate da continui spostamenti in varie città italiane dovute alla professione del padre, ufficiale di carriera. Abbandonata la precoce passione musicale si dedica alla pittura. Nel 1906 si laurea in legge a Padova, l’anno successivo espone alla Biennale di Venezia. Dal 1908 al 1911 soggiorna a Napoli per poi trasferirsi a Verona, esponendo a Ca’ Pesaro nel 1913. Nel 1915 viene richiamato al fronte. Congedato nel 1917, dopo la morte improvvisa del padre, si trasferisce a Torino (1918) insieme alla madre e alle sorella. L’affermazione nel 1924 quando partecipa con una sala personale alla Biennale di Venezia, due anni dopo prende parte alla I Mostra del Novecento Italiano, gruppo con cui esporrà fino al 1929. Nel 1930 partecipa alla I Quadriennale di Roma ottenendo il terzo premio per la pittura; lo stesso anno sposa Daphne Maugham da cui avrà un figlio, Francesco, nel 1934. Dal 1941 insegna pittura all’Accademia di Torino, di cui nel 1952 diventa direttore e nel 1954 presidente. In questi anni partecipa a mostre in Europa e in America. Felice Casorati muore a Torino nel 1963.

 

“Casorati. Dipingere il silenzio”

Dal 1 settembre al 4 novembre 2007

Museo Revoltella

via Diaz, 27 – 34123 Trieste

 

Orario:

9-18 (giorni feriali, chiuso il martedì)

10-18 (giorni festivi)


Ingresso: 7 Euro (intero)

5 Euro (ridotto)

2,5 Euro (scolari)


www.museorevoltella.it

revoltella@comune.trieste.it