Breve viaggio tra le opere di un grande artista
Ezio Cella è uno dei maggiori talenti dell’arte italiana.
Pittore, scultore è nato a Milano nel 1932.
Negli anni Ottanta è stato uno dei grandi protagonisti dell’arte milanese, di quella Milano da bere che in quegli anni gli ha dedicato molta attenzione.
Difficile per i milanesi parlare di Ezio Cella senza ricordare una sua grande scultura esposta nel 1991 nella Galleria dell'Ottagono e la sua Natività particolarissima collocata su un tram in Piazza Duomo, che nel 1996 sollevò grande frastuono tra pubblico, critica e media e che fu oggetto di un curioso rapimento: il Gesù Bambino venne infatti misteriosamente rapito e riportato altrettanto misteriosamente alla grotta-tram dodici ore dopo.
Impossibile rimanere impassibili davanti ad un’opera di Ezio Cella: di forte impatto emotivo, le sue opere raccontano un presente ed un futuro spesso inquietante ma purtroppo estremamente realistico.
Ezio Cella è in grado di trasmettere violente emozioni attraverso la tecnica, il colore, l’audacia della provocazione, il cinismo.
Ogni mezzo è buono per raccontare gli aspetti di una società che Cella non condivide ma che come ogni individuo è costretto a subire.
Così racconta l’attualità evidenziando tutto ciò che deturpa la società in cui viviamo.
Un’attualità spietata che si sposa magnificamente con il colore. Colori brillanti o delicati che magari si intrecciano con temi violenti ma che sorprendono per il grande equilibrio.
Ricorrente nelle sue opere la grande attenzione per l’ecologia, tema che rende i suoi dipinti sempre estremamente attuali e che lo spingono a puntare il dito sull’inquinamento vissuto come una mancanza di rispetto verso se stesso, verso l’ambiente e verso l’uomo, vittima e carnefice ma soprattutto responsabile della salute mentale e fisica del nostro pianeta.
Il talento di Ezio Cella non è solo da attribuire alla tecnica perfetta ma soprattutto alla grande cultura, alla spiccata genialità, all’inventiva, alla modernità dei temi, all’incapacità di invecchiare, di questo artista sempre al passo con i tempi.
Nei quadri di Cella è facile incontrare presente e passato, storia e futuro: manichini ultramoderni in ambientazioni greco-romane, manichini che invadono un quadro di Raffaello, che attraversano il mare in burrasca ammassati su una moderna Zattera della Medusa alla maniera di Théodore Géricault o addirittura sorprendere una Venere botticelliana che emerge dalle acque inquinate dalle nostre città, tenuta pazientemente d’occhio da un elicottero militare.
Immagini che dovrebbero creare paura e sgomento ma che invece invitano alla riflessione.
L’arte, quando è veramente arte, è sempre molto sensibile all’attualità e se per spiegarla si deve fare un giro di valzer con il passato prima di arrendersi al presente poco importa. Importante è raggiungere lo scopo e riuscire ad aprire un passaggio segreto tra realtà e finzione, tra presente e futuro proseguendo il cammino senza fermarsi, senza arrendersi.
L’opera di Ezio Cella non si arrende.
Anche se il messaggio che da anni ci invia l’artista milanese è ormai diventato un grido di dolore per una società sempre più sporca, inquinata fisicamente e moralmente, Cella continua e continuerà a sorprenderci con le sue opere straordinarie che nel bene e nel male sono testimoni integerrimi della nostra civiltà.
www.eziocella.com