Ricerca Archivio
 
MOSTRE - Le opere di Pietro Annigoni in mostra a Fano

 

Fano ospita la mostra “Pietro Annigoni. Sessant’anni con la pittura”, allestita presso il nuovo spazio espositivo di Palazzo Corbelli, sulla centralissima via Arco d’Augusto.

La nobiliare dimora, di impianto settecentesco, rinnovata da Pietro Ghinelli ai primi dell’Ottocento, è stata integralmente restaurata ed è stata in parte destinata a sede della Galleria Carifano.

Il nuovo spazio espositivo ospiterà mostre ed eventi culturali di rilievo nazionale, realizzati dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese che già produce ed organizza eventi espositivi nelle sue sedi di Sondrio, Milano e Acireale da oltre vent’anni.
La mostra, curata da Gilberto Grilli, propone un centinaio di opere, esemplificative di tutti i 60 anni di attività del grande artista. Grilli ha infatti scelto di presentare, accanto ad opere celeberrime, lavori poco o nulla conosciuti, o perché oggi conservati in collezioni all’estero o in dimore e raccolte private.
Uomo ed artista di enorme carisma, nato in un secolo di grandi rivoluzioni, dotato di capacità tecniche uniche al mondo che gli hanno permesso di realizzare opere gigantesche e minuscole incisioni, Annigoni ha dedicato la sua opera alla difesa della centralità e trascendenza dell'uomo di cui presagiva con lungimiranza quasi profetica l'imminente declino.
In mostra i grandi paesaggi solitari: da quello metafisico e surreale che fa da sfondo al “Viandante” del ’46 sino al grandioso paesaggio affrescato per la casa della figlia sul lago di Massaciuccoli nel 1976.

Vi è poi una carrellata di grandi ritratti,  genere che rese Annigoni, “pittore delle regine” celebre a livello mondiale. Non mancano, anche in questa mostra, le “celebrità”, ma proposte in opere di particolare significato: due studi preparatori per il ritratto della regina Elisabetta II, uno dei ritratti certo più celebri del Maestro, studi che ci trasmettono una donna che sa misurarsi con la regalità; due studi preparatori per il grandissimo ritratto che Annigoni realizzò nel 1968-69 allo Scià di Persia Reza Phalevi e alla moglie Fara Diba, ritratto poi distrutto durante la rivoluzione komeinista. Poi i bozzetti per il non meno famoso ritratto di J. F. Kennedy pubblicato sulla copertina del Time. È un ritratto che è parte della storia del ventesimo secolo: mentre Annigoni era nella stanza ovale con John Kennedy e gli stava facendo questo ritratto il Presidente discuteva al telefono se lanciare o no i missili su Cuba. La mostra cita anche un ritratto mancato, quello di Rockefeller che offrì all’artista un assegno in bianco purché completasse l’opera in due giorni, ricavandone un netto rifiuto. Come accadde a Liz Taylor impegnata a Firenze nelle riprese de “Il giro del mondo in 80 giorni”. Anche l’attrice mise fretta al Maestro, ricavandone un cortese rifiuto motivato dalla constatazione che esiste una forte differenza tra un pittore ed un fotografo.
A colpire nei ritratti di Annigoni erano certo la finezza del suo tratto e la mostruosa abilità tecnica ma soprattutto la capacità introspettiva grazie alla quale la persona prevaleva sul personaggio pubblico.

Tra i capolavori esposti “Signora con perle” del 1958, opera finissima, ora in una raccolta in Cina, e due “Autoritratti”, tema sul quale Annigoni si esercitava a ritmo esattamente e quasi maniacalmente settimanale.
Il lavoro sull’anima che il Maestro compiva per molti suoi ritratti veniva poi utilizzato anche per dare volto ai personaggi dei suoi grandi cicli affrescati, com’è evidente negli studi per le “Storie di San Benedetto” destinate all’Abbazia di Montecassino. Stessa sorte anche per il ritratto di Elisabetta II, diventato spunto per il soggetto di una “Madonna con Bambino” in una edicola religiosa lungo una via di Firenze.
Annigoni era solito dire: “Io ho scelto i poveri. I ricchi hanno scelto me”. Ecco quindi i volti, perfettamente riportati, magistralmente resi, di Poveri Cristi che l’artista incontrava nei suoi giri per la città, nelle osterie di paese, o in viaggi in paesi lontani. Ad esempio in India, terra dalla quale ha riportato una serie potentissima di ritratti di mendicanti, o la serie dei “Ragazzi di guerra”, giovanissimi infagottati in vestiti dei loro padri al fronte, ragazzi e bambini senza volto perché le guerre conducono alla perdita di identità.
In altri viaggi, ad esempio in quello in Messico, sono il paesaggio, i vasti orizzonti a dargli le maggiori emozioni, puntualmente riportanti in grandi tempere acquerellate eseguite sul posto.
La mostra è completata da una ampia selezione di incisioni, disegni, foto private e da “creazioni” diverse, come le famose “Medaglie dello Zodiaco”. Tra i documenti esposti a Fano, le lettere che gli scrisse De Chirico, testimonianze straordinarie della considerazione che il grande metafisico aveva per Annigoni e in particolare per la sua abilità tecnica. Sono riflessioni anche sullo stato dell’arte in Italia nell’immediato domani del secondo conflitto mondiale quando nasce il “Manifesto dei pittori moderni della realtà”, estrema difesa del valore del figurativo in arte.
Quell’arte che, secondo Bernard Berenson, Annigoni onorò ai massimi livelli tanto che il critico scrisse: “Pietro Annigoni, non solo è il più grande pittore di questo secolo, ma è anche in grado di competere alla pari con i più grandi pittori di tutti i secoli” e “... rimarrà nella storia dell'arte come il contestatore di un'epoca buia ... ”.


“Pietro Annigoni. Sessant’anni con la pittura”

dall’11 dicembre 2010 al 13 febbraio 2011

 

Galleria Carifano di Palazzo Corbelli

via Arco d’Augusto 47 – Fano (PU)

Orario
da martedì a venerdì h 16.00 - 19.30
sabato e domenica h 10.00 – 12.30 / 16.00 - 19.30
(chiuso lunedì)
chiuso 25 dicembre2010 e 1 gennaio 2011
apertura straordinaria lunedì 3 gennaio 2011

INGRESSO LIBERO

Info
Sisema Museo
Tel.199 151 123
www.sistemamuseo.it

www.creval.it

 

 

(Dicembre 2010)