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ARTE - Il Museo Diocesano di Milano rende omaggio a Silvio Consadori con una grande mostra

Dal 3 dicembre a Milano presso il Museo Diocesano è in mostra l’opera di Silvio Consadori, uno degli artisti più importanti dell’arte milanese del Novecento.

L’antologica, curata da Flaminio Gualdoni, presenta settanta lavori in grado di ripercorrere tutto l’iter creativo di Consadori, dagli anni Trenta fino alla produzione più recente.

Esponente della cultura figurativa che, sulla scia del “ritorno al mestiere” dei grandi maestri novecenteschi, da Carrà a Sironi, concepisce la modernità come prosecuzione consapevole della grande tradizione, Consadori affianca sin dagli esordi, negli anni Trenta, l’attività di pittore murale a quella di autore da cavalletto, dando vita, oltre che a una serie memorabile di paesaggi e ritratti, anche a importanti interventi ad affresco in luoghi quali il Santuario di Cascia, Santa Maria delle Grazie a Milano, la Cappella degli Svizzeri e la cappella privata di papa Paolo VI in Vaticano.

L’esposizione è accompagnata da una monografia (ediz. Nomos) sull’opera di Consadori, curata da Flaminio Gualdoni e Anna Maria Consadori, che traccia un bilancio definitivo su un artista appartato, ma di primaria importanza nel panorama dell’arte italiana del secolo scorso.

Alla Biblioteca dell’Accademia di Brera, dove Consadori insegnò dal 1941 al 1973, verrà inoltre esposta un’ampia scelta di disegni, offrendo uno spaccato esemplare del suo lavoro d’atelier.

La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 28 febbraio 2010.

 

 

Figlio di Giuseppe e Clotilde Lorini, Silvio Consadori nasce il 17 dicembre 1909 a Brescia. Nel 1928 ottiene un premio alla prima Mostra Triennale d’Arte di Brescia, e l’anno successivo la borsa di studio Camillo Brozzoni, grazie alla quale frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma e la scuola libera del nudo. Fra il 1931 e il 1933 è a Parigi, e al ritorno prende studio a Milano, alternando la pittura d’atelier a committenze d’affresco a Canzo e in altre località. Del 1935 è la sua scoperta di Burano, dove entra subito a far parte della cerchia d’artisti che, eredi di Umberto Moggioli e Gino Rossi, trascorrono lunghi periodi sull’isola, da Pio Semeghini a Mario Vellani Marchi. Vince nel 1936 il premio Miljus; dal 1939 partecipa a tre edizioni del premio Bergamo. Nel 1941 vince il premio Canonica e inizia a insegnare al Liceo artistico di Brera, dove rimarrà sino al 1973. Prende a frequentare Gussago, ove realizza un grande affresco nella parrocchiale, il lago di Garda, il lago d’Iseo. Del 1944 è la sua prima partecipazione alla Biennale d’Arte Sacra all’Angelicum, Milano, cui altre seguiranno. Partecipa tra il 1940 e il 1950 a tre edizioni della Biennale Internazionale d’Arte di Venezia. Del 1950 è la personale alla Pro Civitate Cristiana di Assisi, che rappresenta il suo primo autentico momento di affermazione. Nello stesso anno vince il primo premio “Città di Gallarate”. Nascono in questi anni i grandi cicli di affreschi: nel ’51 Il trionfo della croce nel santuario di Santa Rita a Cascia e nel ’53 Assunzione di Maria Vergine al cielo nel santuario di Oropa. Nel 1956 partecipa alla Quadriennale d’Arte di Roma. Nel ‘62 esegue la pala d’altare San Martino di Porres nella Basilica delle Grazie a Milano. Del ’63 è il ritratto del cardinal Montini, poi papa Paolo VI, oggi presso l’arcivescovado di Milano. Paolo VI  gli commissiona poi due affreschi per la cappella degli Svizzeri e una vetrata - La Resurrezione - per la sua cappella privata. Nel ’71 esegue quello che lui stesso definisce ”il risultato più completo della mia pittura ad affresco”: dodici affreschi nella chiesa di San Giuseppe al Trionfale in Roma. Sei nella cappella dell’altare del Sacro Cuore con motivi evangelici e altri sei nella Cappella della Madonna con episodi della vita della Vergine.  Collabora con don Pasquale Macchi, segretario di Paolo VI, alla realizzazione della Galleria d’Arte Sacra Moderna in Vaticano, nel quale sono esposte due sue opere: Il discorso della montagna e Il Crocifisso. In quegli anni frequenti sono i viaggi, occasioni di serie pittoriche notevoli: Parigi, la Russia, l’Olanda, la Bretagna, la Spagna, la Palestina. Negli ultimi anni della sua vita trascorre lunghi periodi, oltre che a Milano, sul lago di Garda e a Burano. Muore a Burano il 1° agosto 1994.

 

 

Antologica di Silvio Consadori

Dal 3 dicembre 2009  al 28 febbraio 2010

 

Museo Diocesano

Corso di Porta Ticinese 95 - Milano

 

Orario:

dal martedì alla domenica 10-18

lunedì chiuso.

 

Biglietti:

intero 8 Euro

ridotto 5 Euro

solo il martedì 4 Euro

 

Per informazioni:

tel. 02.89420019

info.biglietteria@museodiocesano.it

www.museodiocesano.it