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IL LADRO
di Taeli Valmont

E’ arrivato dal nulla e se ne è andato silenziosamente senza farsi vedere, come un ladro.

In effetti qualcosa ha rubato.

Sarei  troppo teatrale se dicessi che ha rubato la mia anima.

La mia anima, se esiste, c’è ancora.

E’ ancora qui con me che cerca di tenermi copagnia in questa giornata piena di sole in cui mi sento terribilmente sola.

I miei pensieri non ci sono più.

O meglio me ne è rimasto uno, l’unico pronto a sanguinare per un niente, per un suono, per un’immagine sfuocata per un capriccio, per un nome.

I miei pensieri me li ha rubati lui, una delle prime mattine di gennaio, quando ti svegli nel tuo letto ancora caldo con il sorriso sulle labbra e pensi di avere in mano il mondo.

Una di quelle giornate che pensi siano straordinarie in cui credi che nulla di sgradevole ti possa accadere perchè hai il cuore che batte forte, perchè sei felice.

Ti alzi e a piedi nudi ti dirigi verso la finestra a spiare il mondo che si muove frenetico in una giornata grigia e fredda.

Ma tu quel freddo non lo senti perchè il tuo cuore è caldo e ti riscalda tutta.

Senti il profumo del primo caffè avvolgerti anche le speranze e vedi il tuo futuro camminarti davanti agli occhi sereno, come un bambino che ha voglia di scherzare e di ridere di gioia.

Ed è proprio in quel momento che qualcuno decide di sottrarti tutto quello che hai ed anche quel bambino gioioso inizia a piangere di dolore.

Ti accorgi, all’improvviso, di non avere nulla.

Ti accorgi che non avevi, che non hai mai avuto nulla.

Quel nulla se ne è andato silenziosamente, una mattina di gennaio, senza farsi vedere, come un ladro.

E quel ladro, te ne rendi conto troppo tardi, ti ha rubato la vita.

 

 

 

 

(Marzo 2011)