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LA RECENSIONE - Grande successo al Teatro Nuovo di Milano per la prima milanese dello spettacolo di Miguel Angel Berna
di Elisabetta Di Dio Russo

Il 5 novembre scorso è approdato al Teatro Nuovo di Milano Miguel Angel Berna con lo spettacolo "Bailando mi tierra...Mudéjar".

Vedere per la prima volta uno spettacolo di Miguel Angel Berna, ballerino, coreografo e direttore della Compagnia Stabile di Saragozza, è un'esperienza unica e indimenticabile.

Berna è un artista intenso, dallo stile sobrio ed elegante, che riesce a valorizzare la forza di una danza antica con un'interpretazione personale, estremamente moderna.

La purezza dei suoi gesti, il temperamento forte della sua personalità, la perfezione, la sensualità ed intensità dei suoi movimenti esaltano una danza antica, la "Jota", sempre viva in Aragona da più di mille anni, proiettando lo spettatore in epoche lontane.

Grande successo per l'artista spagnolo che, il celebre giornale francese "Le Figarò" ha definito il Paganini delle nacchere. Berna non si è risparmiato durante le sue esibizioni e, mostrando il suo innato talento, con tutta la sua forza, è riuscito a scaldare e stupire il pubblico milanese. Infatti, durante le sue performance da solista, quelle più ricche di fascino, si sentiva solo il rumore delle nacchere e dei tacchi delle sue scarpe battere sul palco, unito alla musica del battito del cuore del pubblico attento, silenzioso, incantato dalla bravura del ballerino spagnolo.

Uno spettacolo di classe senza inutili orpelli: la scena nera, sobria pulita per dare massimo risalto all'eleganza di  Miguel Angel Berna e agli artisti che lo hanno accompagnato sul palco: il corpo di ballo preparatissimo, l'orchestra trascinante composta da Alberto Artigas (bandurria, laud), Antonio Bernal (basso), Ernesto Cossio Garcia (chitarra), Miguel Ángel Fraile (flauti, cornemusa), Josué Barres (cajon, percussioni), Jose Luis Seguer (percussioni), la cantante Maria José Hernandez, dalla voce piena di grazia.

Berna è considerato oggi uno dei "grandi" di Spagna. La sua eleganza, la modernità dei suoi movimenti conferiscono a una danza tanto antica un tocco di contemporaneità. Nel vederlo danzare si ritrova il pathos che solo grandi artisti come Antonoio Gades sapevano trasmettere al pubblico.

Ma i brividi, la magia e l'emozione sono gli stessi.

 

 

(Novembre 2013)