Ricerca Archivio
 
LA RECENSIONE - Alberto Fortis in concerto: un viaggio tra passato, presente e futuro
di Elisabetta Di Dio Russo

Il 23 settembre scorso, nell’incantevole cornice dell'anfiteatro greco di Villa Clerici a Milano, si è svolto uno degli ultimi eventi estivi che hanno animato le serate della lunghissima estate milanese, che ha visto protagonista Alberto Fortis.

Durante l’intera serata il cantautore piemontese con la sua forza, accompagnato dal suo pianoforte magico, ha guidato il pubblico in un viaggio emozionante tra passato, presente e futuro snocciolando un brano dopo l’altro, partendo da quelli legati ai suoi esordi  come “A voi Romani”, “Milano e Vincenzo”, “L’Amicizia”, “Il Duomo di notte”  (che è stato incluso nella classifica delle 100 canzoni fondamentali della storia del pop-rock) “La sedia di Lillà” (1979), per poi passare a brani come “Fragole infinite” (1982 ), “Settembre”, “Marilyn”, “La neña del Salvador” (1981) fino ad arrivare ai brani più recenti, come la bellissima “Sindone” (2008).

Il concerto è stato un vero e proprio viaggio, attraverso la musica, nella storia collettiva ma anche personale di tutti.  Del resto, chi non ha almeno un ricordo legato ad una canzone di Alberto Fortis?

Diversi anche i brani eseguiti in lingua inglese, quasi una seconda lingua per il cantautore che per diversi anni ha lavorato negli Stati Uniti e, complice una pioggia leggera arrivata con sorpresa durante il concerto, si è cimentato anche in un divertente accenno della celebre Singin' in the rain portata al successo da Gene Kelly nel lontano 1952, durante l’omonimo film.

Una serata tra la nostalgia del passato e la speranza di un futuro migliore quella raccontata nel concerto di Fortis, dove non sono mancati gli amici di sempre come Roberto Manfredi e quelli più recenti come Mary Montesano che fa parte della sua nuova band (la “47 Band”) con cui il cantautore ha eseguito un’indimenticabile versione de “La sedia di Lillà”.

Un concerto di Alberto Fortis è sempre un evento fuori dal comune: Fortis è infatti un artista capace di sorprendere sempre il suo pubblico con l’attualità dei suoi testi, delle sue musiche e, soprattutto, con l’incredibile energia che mette in tutte le sue interpretazioni. Fortis è un artista che con le sue canzoni ha sempre anticipato i tempi e forse è proprio questo il motivo che lo rende popolare a tutte le generazioni: dai nostalgici che l’hanno seguito fin dai suoi esordi e che sono cresciuti insieme a lui, fino ai ragazzi che oggi per la prima volta si avvicinano alla sua musica e scoprono la bellezza e l’attualità dei suoi brani.

Belle e suggestive le immagini curate da Danijay, che hanno accompagnato l’intero concerto insieme alle gigantografie di Osho, Pier Paolo Pasolini, John Lennon e Mahatma Gandhi realizzate dal bravissimo Pino Pece Ceriotti .

Ad applaudire Alberto Fortis, tra il pubblico, anche Biagio Antonacci.

Nell’universo di Alberto Fortis (che nel 2002 è stato anche il titolo di un suo album), ci si perde tra ricordi, fantasia e originalità.

Alberto Fortis è un po’ come il vino buono. E se il vino buono più passa il tempo e più diventa un vino di pregio, così è la sua arte, il suo modo di interpretare le sue canzoni che diventano sempre più raffinate e ricche di fascino.

 

www.albertofortis.it

 

 

 

 

(Ottobre 2012)