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LA RECENSIONE - Luca Barbareschi conquista il pubblico di Milano con il suo One Man Show
di Elisabetta Di Dio Russo

E' lo spettacolo dei ricordi, delle emozioni, dell'amore, quello portato in scena da Luca Barbareschi al Teatro Manzoni di Milano, "Cercando Segnali d'amore nell'Universo", con la regia di Chiara Noschese,  che continua ad  affascinare le platee dei teatri italiani.

Uno spettacolo insolito che l'attore si è regalato per festeggiare i quarant'anni di carriera. Un one man show graffiante, esilarante. Non un'autocelebrazione ma una sorta di autobiografia portata sul palcoscenico con intelligenza, coraggio ed ironia.  

Certo un Luca Barbareschi così non si era mai visto: travolgente, accattivante ma soprattutto scatenato. Accompagnato dalla band di Marco Zurzolo con cui ha diviso altre fortunate esperienze teatrali, l'attore recita, suona il pianoforte e la chitarra canta e improvvisa passi di danza per due ore di spettacolo senza intervallo.

Emozionante, intensa, struggente, la biografia di Luca Barbareschi affascina, conquista, coinvolge, commuove, mette allegria e, soprattutto, suscita grandi emozioni.

Il racconto di Barbareschi è trascinante e si intreccia tra vita pubblica e quella privata: dall'infanzia in balia di un padre energico ed autoritario all'adolescenza trascorsa con le vecchie zie, dopo la separazione dei genitori, fino all'età adulta con i primi passi nel mondo dello spettacolo: le donne, i successi, gli insuccessi, le delusioni, gli eventi drammatici, la vita sregolata, la politica.

Seguendo il fil rouge del racconto di Barbareschi è possibile fare un breve viaggio culturale nel passato, attraverso mode, personaggi noti al pubblico mai dimenticati, luoghi ed eventi simbolo.

Barbareschi si muove sicuro sulla scena: nello spettacolo l'artista attinge dai testi di Shakespeare, Mamet, Tomasi di Lampedusa, Eschilo e dalle note di Mozart, James Taylor, Chico Buarque. Ma vi è spazio anche per Francoise Hardy, Cat Stevens, Fabio Concato.

Un'autobiografia portata in scena col cuore ma anche con molta autocritica: a tratti spietata, a tratti commovente, con qualche nota comica e moltissima energia.

Impossibile non restare conquistati da uno spettacolo in bilico tra verità e fantasia, tra leggerezza e serietà, tra musica e parole.

Bravissimo Barbareschi che, per la prima volta, recita nel ruolo di se stesso dando sfogo alla sua inesauribile creatività.

Sebbene fare paragoni non sia mai sensato (difetto tipicamente italiano) è inevitabile non affiancare il modo di rapportarsi col pubblico di Luca Barbareschi con quello di Giorgio Gaber o Walter Chiari.

Un po' istrione, un po' reale, un po' surreale. Barbareschi è tutto questo.

Un artista che sul palcoscenico riesce a captare i segnali d'amore dell'Universo.

E a trasmetterli al publico.

 

 

Prossime date di "Cercando segnali d'amore nell'Universo"

 

12-15 Marzo

Catania - Teatro ABC

 

16 Marzo

Carlentini - Teatro Comunale

 

17 Marzo

Modica - Teatro Garibaldi

19 marzo

Mantova - Teatro Ariston

 

28 marzo

Conegliano - Teatro Accademia

 

29 marzo

Lodi - Teatro alle Vigne

 

30 marzo

Borgomanero - Teatro Nuovo

 

dal 31 marzo al 2 aprile

Genova - Teatro della Corte

 

dal 9 al 19 aprile

Roma - Teatro Brancaccio

 

20 aprile

Foggia - Teatro del Fuoco

 

 

www.lucabarbareschi.it

 

 

 

(Marzo 2015)