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SPETTACOLO - Francesca Inaudi e Giovanni Scifoni protagonisti di "Molto rumore per nulla", al Teatro Eliseo di Roma

Dall'8 gennaio Francesca Inaudi e Giovanni Scifoni sono i protagonisti al Teatro Eliseo di Roma  di "Molto rumore per nulla" di William Shakespeare, spettacolo con  traduzione, adattamento e regia di Giancarlo Sepe.

La commedia, nell'originale di Shakespeare, si svolge nella città di Messina governata da Leonato, padre di Ero - di cui è innamorato il giovane ufficiale Claudio - e zio di Beatrice di cui si invaghisce (grazie ad uno scherzo ordito alle loro spalle dai rispettivi amici) l'ufficiale Benedetto. L'amore delle due coppie sarà tormentato perché, don Juan, fratellastro di don Pedro, principe di Aragona, trama nell'ombra. In questa nuova versione a firma di Giancarlo Sepe la vicenda si svolge in un campo di nomadi alle porte di Messina dove le storie amorose di Beatrice e Benedetto e di Ero e Claudio rivivono raccontate dai vecchi

quasi fossero una favola, cantano e ballano tramandando vicende di morte e d’amore. Un gioco di teatro per raccontare il teatro fatto di passione, e favola.

L’accampamento per una sera diventa luogo di azioni e racconti accompagnati da musiche etniche. Un rituale di una famiglia composta da gente diversa, ma tutti accomunati dalla gitaneria.

In scena insieme a Francesca Inaudi e Giovanni Scifoni anche Pino Tufillaro, Daniele Monterosi, Lucia Bianchi, Mauro Bernardi, Daniele Pilli, Valentina Gristina, Claudia Tosoni, Camillo Ventola, Fabio Angeloni e la partecipazione di Leandro Amato.

Lo spettacolo rimarrà al Teatro Eliseo fino al 26 gennaio.

 

Trama

La commedia narra del principe Pedro D'Aragona che al ritorno dalla guerra si ferma a Messina da un suo vecchio amico Leonato. Uno dei favoriti del principe era il conte Claudio, che si innamora della figlia di Leonato, Ero. Leonato accetta di celebrare il matrimonio, ma don Juan (che è il fratello del principe), cerca in tutti i modi di non farli sposare. Un complotto, ordito dal principe Pedro cerca di farli innamorare.

Don Juan, con la complicità dei suoi servi, riesce a disonorare Ero agli occhi di Claudio, che al momento delle nozze la ripudia pubblicamente, accusandola di lussuria. Tutto sembra perduto, ma il frate che doveva celebrare il matrimonio, aiuta Ero cominciando a far luce sulla verità. Durante la notte la pattuglia di guardia cattura i servi di Don Juan, e dopo averli interrogati svela il complotto. Nel frattempo però Benedetto, che ha confessato il suo amore a Beatrice (nipote di Leonato) sfida per amore suo il conte Claudio a duello. Claudio e il principe, dopo aver discusso con Benedetto, ricevono la notizia del complotto e Claudio non esita ad accettare la richiesta di Leonato di sposare una ragazza, che si rivela infine essere la figlia Ero.

Beatrice e Benedetto, quando tutti erano pronti per le nozze, preparano l'ultimo duello di parole, che si conclude con il loro fidanzamento. Alla fine Don Juan fugge ma viene preso e imprigionato.

 

Note di regia

“Il luogo è la strada, la gente che recita è gente che vive la strada come una vera e propria casa: nomadi con le loro gerarchie, con le loro famiglie che si accampano in campi vicino alla città e la sera si raccontano storie: cantano e ballano tramandando vicende di morte e d'amore. Allestiscono lo spazio per i loro racconti, inventano sotto i nostri occhi il teatro fatto di parole e di sguardi complici e di passioni appena nate. All'aperto, sotto gli astri notturni e brillanti le nenie gitane si frammischieranno alle vicende di Benedetto e Beatrice, di Claudio ed Ero, come per raccontarle ai più giovani per la loro vita che inizia e ricordarle agli anziani che rivedranno, forse, le loro storie ingarbugliate e romantiche. Un gioco di teatro per raccontare il teatro fatto di passione, e favola”. (Giancarlo Sepe)

 

 

Info

Teatro Eliseo

via Nazionale, 183 00184 Roma

T.(centralino) 06 488 721

T.(botteghino) 06 4882114 | 06 48872222

www.teatroeliseo.it

 

 

 

(Gennaio 2014)