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Oggi c'è la neve
di Elisabetta Di Dio Russo

 

Te ne sei andata troppo presto.
Te ne sei andata troppo in fretta.
La giornata stava per iniziare e tu non hai nemmeno voluto vederla.
C’era la neve, la stessa che mi portavi a vedere da bambina, la stessa che ti tiravo sul cappotto “bello”, quello con il collo di volpe, quello che ti mettevi nelle occasioni importanti.
Non hai voluto vederla quella neve. Non hai voluto ascoltare le ultime cose che ti volevo dire e che non ti ho mai detto.
“Ti voglio bene”.
Strano come adesso mi esca questa frase dalla bocca, con troppo ritardo perchè tu sei lontana, tanto lontana, dove non ti posso venire a trovare, dove non posso raggiungerti se non con il mio pensiero che tormenta ogni giorno quella vecchia fotografia in cui siamo ritratte insieme, io con il vestito della prima comunione e tu con quel cappello meraviglioso di piume di marabù che ti fa sembrare una signora d’altri tempi.
Che bella che sei in quella foto: austera, distaccata con quel sorriso elegante, appena accennato. Eppure, in quel tuo impenetrabile modo di essere signora, io ci potevo entrare perchè solo io conoscevo la combinazione per aprire quella tua finta fierezza.
E ci entravo a tutte le ore del giorno in quel cuore grande e quasi tutto mio.
“Ti voglio bene”.
Tre semplici parole che non sono mai riuscita a dire per orgoglio, per pudore, perchè sono una donna adulta e questa frase la dicono solo i bambini o le persone innamorate.
E credo che ti sia mancata tanto questa frase così semplice quanto scontata, tanto da apparire assurda e che è sembrata inutile ad una neo giornalista che di parole stupide ne semina ogni giorno, ovunque  e che  di parole inutili ne ha sempre per tutti.
“Ti voglio bene”.
Da bambina te l’ho scritto su un biglietto quando eri ricoverata in ospedale e non mi hanno permesso di entrare perchè ero troppo piccola. Che pianti mi sono fatta quel giorno! Poi mamma mi ha accompagnata a comperare un mazzolino di fiori per te ed io ci ho aggiunto il biglietto con quella frase che non ti ho detto mai.
“Ti voglio bene”.
Non te l’ho mai detto ma l’ho pensato molte volte  Lo pensavo quando ascoltavo rapita i tuoi racconti di streghe, di palle di fuoco, di orchi, di magia.
Mi manca la magia delle tue storie che profumano di sapone di marsiglia e di lavanda. Mi manca la tua storia, quella di quando eri bambina, quella dei tuoi amori che non si sono mai concretizzati ma che hai sempre custodito in un angolo del tuo cuore, come i petali dei fiori che si nascondono tra le pagine dei libri.
“Ti voglio bene”.
Quante e quante volte me lo hai detto abbracciandomi, ed io non sono mai riuscita a dirlo a te.
Ti rivedo con il tuo sorriso sporgerti dal balcone della tua casa, in mezzo ai gerani, osservare la strada per vedermi arrivare e agitare il braccio verso di me.
“Ti voglio bene”.
Ho avuto tante occasioni per dirtelo e non te l’ho mai detto.
Nemmeno quella volta in cui hai cercato il mio sguardo con gli occhi tanto tristi e sapevi che la vita ti avrebbe abbandonata lì a poco...
"Ti voglio bene"
 
Oggi c’è la neve.
Proprio come quel giorno che tu non hai nemmeno voluto vedere.
C’è la neve nonna.
E io ti voglio bene. (Marzo 2011)