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ARTE - Mantova esplora il fasto del potere dei Gonzaga con una grande mostra

 

Dal 18 febbraio, per la prima volta, una mostra rivelerà la figura di Vincenzo I Gonzaga, splendido principe delle corti d’Europa che portò il ducato di Mantova a diventare un importante centro d’arte e la cui corte si misurava per sfarzo con quelle dei grandi regni europei e italiani.

Al Museo Diocesano ‘Francesco Gonzaga’ di Mantova, che esibisce tutta l’oreficeria superstite dei Gonzaga, l’esposizione dal titolo “Il fasto del potere”, curata da Paola Venturelli, con la collaborazione del Museo di Palazzo Ducale, presenterà 80 opere - gioielli, dipinti, armature, incisioni, libri, lettere, tessuti - molte delle quali inedite o note solo agli specialisti, che offriranno la percezione di un’età incomparabile, riassunta in un uomo che segnò per l’Europa intera l’apice della magnificenza.

Il percorso espositivo avrà una preziosa appendice nella reggia di Palazzo Ducale che, per l’occasione, aprirà tutti gli ambienti dell’appartamento di Vincenzo.

Vincenzo I Gonzaga (Mantova, 1562-1612) era legato da parentela o da altri vincoli alle maggiori corti del continente. Filippo II di Spagna lo insignì del Toson d’oro, il papa Paolo V elesse suo figlio Ferdinando cardinale, il re di Francia Enrico IV era suo cognato, sua moglie Eleonora de’ Medici, sua sorella Margherita divenne duchessa di Ferrara, la nuora Margherita di Savoia, la figlia Margherita divenne duchessa di Lorena, sua madre Eleonora era figlia dell’imperatore, e un’altra sua figlia Eleonora sposò l’imperatore Ferdinando II. Quanto a lui, egli cinse una duplice corona ducale, di Mantova e del Monferrato. Pur signore di uno stato di limitata estensione e di modeste risorse, volle dimostrare di non essere da meno di un re, e anzi di distinguersi dai suoi presunti pari per singolarità di iniziative (talora sino alla stravaganza), larghezza di mezzi (regalmente ignorando i vincoli di bilancio), inesausto appagamento delle proprie passioni (gli amori, le feste e il gioco d’azzardo).

La mostra evocherà i fasti di un personaggio così esuberante attraverso capolavori di grande qualità, come i ritratti. Particolarmente interessante è il raffronto tra quelli del padre, il duca Guglielmo, presente con un inedito e con il ritratto ufficiale, e quelli di Vincenzo, che misurano il repentino passaggio da un’epoca di austerità a una di appariscente grandeur. Se da un lato il padre si volle rappresentato vestito di nero in un modesto interno, il figlio appare già subito, nel ritratto dell’incoronazione, ammantato di ermellino, con scettro e corona, mentre in altri successivi volle esibire di sé, nell’abbigliamento, nelle insegne e negli ornamenti, le  virtù guerresche, la raffinatezza, i titoli di gloria. Elementi suggeriti anche da un’armatura brunita con borchie d’oro che si vuole appartenuta a lui, monete e medaglie da lui coniate, un vessillo militare, un piatto su cui compaiono congiunti lo stemma Gonzaga e quello de’ Medici, memoria delle nozze con Eleonora.

Non mancheranno inoltre tele che ricorderanno l’apporto di Vincenzo al museo di famiglia, la celebre “celeste Galeria”.

Molto ricca è anche la sezione documentaria, con libri, disegni, manoscritti e stampe dell’epoca che riporteranno alla memoria le feste, le musiche e i testi teatrali composti per lui, le mappe e i volumi sulle glorie del casato, le figure degli illustri personaggi che frequentavano la corte.

Una documentazione particolare si occuperà di un’impresa che Vincenzo vantò forse più di tutte, tanto da non esitare a mettersi in concorrenza con il re di Spagna che conferiva l’onorificenza del Toson d’oro. In occasione delle nozze del primogenito, il duca di Mantova istituì l’ordine cavalleresco che intitolò al Redentore, in rapporto con l’eminente reliquia venerata a Mantova, denominata del Preziosissimo Sangue di Gesù. Di quest’ultima verrà esposto il reliquiario d’oro - per l’occasione integrato delle componenti solitamente custodite a parte - che i Gonzaga trattenevano presso di sé, nella basilica palatina. Al suo fianco, verranno presentati gli stemmi di alcuni cavalieri, nonché un disegno e un dipinto raffigurante, in tutta la sua sontuosità, il collare d’oro, insegna dell’ordine.

Accompagna la mostra, una serie di iniziative collaterali: conferenze, visite guidate, concerti, cene a tema  contribuiranno a immergere il visitatore nelle atmosfere di corte dei Gonzaga.

La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 10 giugno 2012. (Catalogo: Edizioni Publi Paolini Mantova)

 

 

“Vincenzo Gonzaga. Il fasto del potere

dal 18 febbraio al 10 giugno 2012

 

Museo Diocesano Francesco Gonzaga

piazza Virgiliana 55 – Mantova

Palazzo Ducale

piazza Sordello 40 – Mantova

 

Orario

dal martedì alla domenica, 9.30-12.00 e 15.00-17.30

Chiuso lunedì

 

Ingresso

intero 6 €

ridotto (gruppi, scuole, over 65) 4 €

gratuito per bambini e disabili

 

Info

tel. 0376.320602

www.museodiocesanomantova.it

www.vincenzogonzaga.it

 

 

 

 

(Febbraio 2012)